Roma, 19 dic. (askanews) – “È una premessa sbagliata. Intorno a me non ruota nulla. Non ho un dialogo sistemico con nessuno da molto tempo. Mi limito a scrivere quello che penso, e continuerò a farlo, questo sì. Ma non c’entra col ruolo che mi si attribuisce. Non sono più determinante”. Così l’ex premier Romano Prodi, in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’.
Prodi non si riconosce nemmeno nella narrativa che lo vuole promotore della possibile candidatura di Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, come federatore di un centro cattolico. “Ruffini lo conosco e lo stimo. Siamo amici da tempo. E anni fa feci anche la prefazione a un suo libro. Ma se dovessi lanciare tutti quelli a cui ho fatto prefazioni, la lista formerebbe da sola un partito”.
“Quanto all’idea di un partito cattolico di cui sarei il mallevadore o il regista, non appartiene alla mia cultura politica. Sono cattolico ma la costruzione di un partito cattolico a mio avviso è impossibile, e direi velleitaria”, osserva.