Milano, 17 dic. (askanews) – “Tutti noi abbiamo piena consapevolezza delle numerose, nuove e complesse sfide che il comparto deve affrontare. Dobbiamo essere capaci di rispondere, non assumendo posizioni ‘totemiche’ alle richieste ed esigenze dei vari operatori della filiera, del mercato e dei consumatori senza correre il rischio di perdere il significato e il valore storico e culturale del vino”. Lo ha detto il presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv), Rosario Di Lorenzo, nel corso delle celebrazioni dei 75 anni dell’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) organizzate il 13 dicembre al Santa Maria della Scala a Siena, città dove è nata il 30 luglio del 1949.
Al centro del dibattito il fermento per i nuovi stili di consumo, per le sfide climatiche, per la necessità di fare squadra e investire nel turismo: “un fermento che deve essere controllato e dove la ricerca si gioca un ruolo fondamentale”. L’occasione della tornata senese dell’Accademia, oltre a tracciare il momento attuale dell’enologia e della viticoltura e del loro futuro, ha avuto anche l’intento “di riavvicinare l’ente alla città di Siena, di iniziare un dialogo e riallacciare rapporti costruttivi con le istituzioni cittadine e la Fondazione Enoteca Italiana che oggi rinasce in quella che è stata la sua prima sede storica”.
All’evento è stato presentato in anteprima il volume “Accademia italiana della vite e del vino: 75 anni di storia”, curato da Di Lorenzo e da vari Accademici, tra cui Angelo Costacurta, Vincenzo Gerbi, Davide Gaeta e Giusi Mainardi.