Indagine Ue su TikTok per ingerenze russe nelle elezioni in Romania – askanews.it

Indagine Ue su TikTok per ingerenze russe nelle elezioni in Romania

  La replica della piattaforma sospettata di aver violato il Digital Services Act
Dic 17, 2024
Bruxelles, 17 dic. (askanews) – L’Unione europea ha aperto un’indagine formale su TikTok col sospetto che il social network sia stato utilizzato dalla Russia per influenzare il risultato delle elezioni presidenziali rumene, poi annullate.

“Dobbiamo proteggere le nostre democrazie dalle interferenze straniere, soprattutto quando si tratta di elezioni” – ha detto Thomas Regnier, portavoce della Commissione, annunciando l’avvio della procedura.

TikTok è sospettato di aver violato il Digital Services Act (Dsa) Digital Services Act (Dsa) non impegnandosi a eliminare i rischi, ad esempio della pubblicità legata alle elezioni politiche, e violando gli obblighi previsti per legge relativi ai processi elettorali.

Le elezioni presidenziali romene del 24 novembre hanno visto la vittoria inaspettata al primo turno di Georgescu, candidato indipendente nazionalista ed euroscettico precedentemente poco noto al pubblico. Le elezioni sono state annullate dopo che la Corte Costituzionale ha ricevuto prove di ingerenze russe nel processo di voto. “Abbiamo tutelato l’integrità della nostra piattaforma nel corso di oltre 150 elezioni in tutto il mondo. Continuiamo a contrastare proattivamente queste sfide che riguardano l’intero settore. TikTok ha messo a disposizione della
Commissione Europea informazioni dettagliate in merito ai nostri sforzi e abbiamo illustrato pubblicamente e in modo trasparente le nostre solide iniziative”. Lo ha dichiarato un portavoce dell’azienda, commentando i procedimenti formali avviati dalla Commissione Europea contro il social network, sospettato di violare il Digital Services Act (Dsa) non affrontando adeguatamente i rischi legati all’integrità delle elezioni in Romania. “Non accettiamo annunci pubblicitari politici a pagamento, rimuoviamo proattivamente i contenuti che violano le nostre policy in merito a disinformazione, molestie e incitamento all’odio e continueremo a collaborare con la Commissione Europea,
nonché con le autorità regionali e nazionali, per rispondere alle richieste e discutere i loro timori”, ha aggiunto il portavoce.