Bologna, 17 dic. (askanews) – Nei primi 9 mesi del 2024 l’Emilia-Romagna esporta manufatti per un valore di 61,3 miliardi di euro, pari al 13,9% del totale nazionale. Rispetto allo stesso periodo del 2023 si osserva un calo delle esportazioni dell’1,5%, più accentuato rispetto al -0,8% registrato a livello nazionale. A livello provinciale, solo tre province emiliano-romagnole su 9 vedono una crescita tendenziale delle esportazioni: Piacenza (+6,8%), Parma (+1,6%) e Modena (+0,5%). Le restanti 6 province hanno subito una riduzione, con i cali più significativi osservati a Reggio Emilia (-6,9%), Ravenna (-5,2%) e Ferrara (-2,9%). E’ quanto rilevato nell’analisi del Centro studi regionale di Confartigianato Imprese.
I settori con alta concentrazione di micro e piccole imprese dell’Emilia-Romagna, che rappresentano il 26,7% dell’export manifatturiero, hanno registrato una crescita dell’export del +1,6%, rispetto al +2,2% nazionale. La crescita è trainata dall’alimentare (+6,0%), che costituisce il 38,7% dell’export di Mpi, e dai prodotti delle altre industrie manifatturiere (+6,1%). I prodotti in metallo sono stabili (+0,3%), mentre i settori come legno (-10,2%), tessile (-7,6%) e mobili (-6,3%) sono in calo. La moda complessivamente diminuisce dell’1,9%, meno del -5% nazionale. Il settore macchinari e apparecchiature, che rappresenta il 27,1% dell’export regionale, è in calo del 5,9%, mentre si registrano cali per tabacco (-13,9%), prodotti della metallurgia (-11,2%) e apparecchiature elettriche (-7,6%). Al contrario, le esportazioni di autoveicoli (+9,9%) e prodotti farmaceutici (+7,2%) mostrano segni di crescita. Il comparto della meccanica, che include metallurgia e mezzi di trasporto, ha visto un calo dell’1,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2023.
Le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 4,9%, mentre quelle verso la Germania e la Francia sono diminuite rispettivamente del 4,2% e del 5,5%. L’instabilità politica in questi paesi – secondo il report di Confartigianato – potrebbe influenzare negativamente i flussi commerciali futuri. Le esportazioni verso i primi 15 paesi partner sono calate dell’1,4%, mentre quelle verso il resto del mondo sono diminuite del 1,8%. Le vendite verso l’Unione Europea, che rappresenta il 51,3% delle esportazioni, sono scese del 4,3%, mentre quelle verso i paesi Extra-UE sono aumentate dell’1,6%.