Roma, 7 dic. (askanews) – Dopo l’annuncio dei 30 artisti che parteciperanno alla prossima edizione del Festival di Sanremo, fanno già discutere i testi sessisti che hanno caratterizzato la produzione musicale di molti rapper presenti. Una nota del Codacons in queste ore esprime tutto il disappunto dell’associazione guidata da Carlo Rienzi, rispetto all’opportunità di far partecipare alla gara canora, artisti che si sono connotati per un linguaggio retrogrado e violento. A “Che Rimanga tra noi”, in onda su Radio Cusano Campus e in radio visione su Cusano Italia Tv con Alessio Moriggi e Francesca Pierri, è intervenuto il cantautore Simone Cristicchi, sul pensiero libero, sulla politica e sull’urgenza di tornare alla canzone d’autore.
“Sono un disertore che non ha bisogno di disertare. Mi reputo una scheggia impazzita sia della musica che del teatro e ho sempre trovato un grande affetto da parte del pubblico per questa mia coerenza, credo che ognuno faccia sempre scelte secondo coscienza. Mi viene in mente lo spettacolo “Magazzino 18″ per cui sono stato molto criticato da una certa sinistra, anzi mi sono inimicato tutta una parte politica, ma non mi è interessato granché perché a me premeva raccontare la storia del confine orientale, la tragedia delle foibe e l’esodo cristiano dalmata e questo è stato un prezzo che ho pagato a livello politico” ha commentato Cristicchi.(Segue)