Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per presidenziali – askanews.it

Romania, caos politico in attesa del ballottaggio per presidenziali

Corte Costituzionale ha confermato secondo turno Georgescu-Lasconi
Dic 3, 2024

Roma, 3 dic. (askanews) – Dopo il voto per le politiche e la decisione della Corte costituzionale romena di convalidare il primo turno delle presidenziali si è aperta una settimana politica caldissima per la Romania: l’8 dicembre si deciderà chi sarà il nuovo presidente che nominerà il futuro premier in un Parlamento frammentato in cui i Socialdemocratici (Psd) hanno ottenuto la quota più alta dei voti tallonati dall’estrema destra. Sarà quindi difficile trovare una coalizione di governo stabile e sventare l’ipotesi di un esecutivo sovranista, soprattutto se al ballottaggio di domenica vincerà il candidato filo-russo Calin Georgescu, che se la dovrà vedere con la leader dell’Usr Elena Lasconi.

Il Psd, infatti, ha bisogno del sostegno di almeno due partiti per governare, che potrebbero essere il Pnl, cioè i Liberali, attuali partner della coalizione uscente, e l’Unione dei magiari Udmr, ma potrebbe non bastare. Il premier Marcel Ciolacu ha dichiarato che il Psd non si alleerà con il partito di estrema destra AUR di George Simion, arrivato secondo a poca distanza dal suo Psd, e ha precisato che proprio Psd, Pnl, Udmr e le minoranze nazionali hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato.

Altra possibilità potrebbe essere un’alleanza, più allargata, anche con l’Usr di Lasconi, che ieri ha proposto un governo di unione nazionale filoeuropea: Psd, Pnl, Udmr e Usr. “Per me la Romania è importante e i romeni sono importanti. In questo momento non parliamo più di partiti, non parliamo più di politici e non parliamo più di candidati. In questo momento si tratta solo della Romania. Penso che sarebbe bello avere un governo dei Unione nazionale filoeuropea”, ha detto Lasconi sottolineando che di questa coalizione debbano fare parte sia i Socialdemocratici, che i Liberali, come deciso dagli elettori, l’Udmr e anche il suo partito. E sul premier, che potrebbe nominare lei in caso di vittoria al ballottaggio, ha aperto a un esponente Psd o a un tecnocrate.

L’ipotesi di affidare il governo ai Socialdemocratici potrebbe essere una mossa per cercare il sostegno del partito al secondo turno, sostegno che Lasconi ha chiesto apertamente: “Sì, dovrebbe farlo, dovrebbero appoggiarmi e mettere in moto tutta la macchina del partito per questo, perché una dichiarazione non basta”.

Sul fronte sovranista, dopo l’appello all’unità di George Simion, anche la presidente del partito di ultradestra Sos Romania, l’eurodeputata Diana Iovanovici Sosoaca, ha inviato un messaggio ai “partiti sovranisti affinché lavorino insieme” per l’elezione di Calin Georgescu a presidente della Romania, nonché per la creazione di un’offerta del governo.

Intanto, l’outsider e vincitore del primo turno, il candidato presidenziale indipendente populista Calin Georgescu ha esortato i politici a investire nelle persone, nelle “persone vere”, dichiarando che i risultati delle elezioni parlamentari mostrano il “fallimento dei partiti”. L’inaspettato successo di Georgescu ha provocato una serie di proteste: si ritiene che sia una minaccia per la democrazia anche a causa delle controverse dichiarazioni in cui elogiava i leader fascisti e nazionalisti romeni e il presidente russo Vladimir Putin.

Molti hanno attribuito la causa alla sua rapida ascesa di popolarità sulla piattaforma di social media TikTok. Senza nominare Georgescu, l’ufficio del presidente romeno Klaus Iohannis ha affermato dopo una riunione del Consiglio supremo della difesa nazionale di giovedì scorso che un’analisi dei documenti ha rivelato che “un candidato presidenziale ha beneficiato di un’enorme esposizione grazie al trattamento preferenziale concesso dalla piattaforma TikTok”.

Il Consiglio nazionale audiovisivo romeno ha chiesto alla Commissione europea di indagare sul ruolo di TikTok nel voto del 24 novembre. Pavel Popescu, vicepresidente dell’ente regolatore dei media romeno Ancom, ha affermato che avrebbe richiesto la sospensione di TikTok in Romania se le indagini avessero trovato prove di “manipolazione del processo elettorale”. In una dichiarazione inviata all’Associated Press lunedì, TikTok ha affermato che era “inesatto e fuorviante attribuire la sua attività di campagna esclusivamente a TikTok” e ha osservato che Georgescu ha utilizzato anche altre piattaforme di social media.