Roma, 2 dic. (askanews) – Centinaia di dipendenti Volkswagen hanno manifestato davanti allo stabilimento del colosso automobilistico di Hannover, così come a Wolfsburg e in altre città della Germania. I lavoratori hanno organizzato uno sciopero nazionale dopo la minaccia dell’azienda di effettuare licenziamenti di massa e di chiudere le fabbriche a causa della crisi del settore auto, che sta colpendo anche diversi altri paesi d’Europa, a fronte della concorrenza cinese e della difficoltosa transizione verso il mercato dell’elettrico.
“Siamo qui perché siamo arrabbiati. Siamo qui perché Volkswagen ha inasprito la situazione e non è ancora disposta a cercare un compromesso” hanno spiegato alcuni rappresentanti del sindacato tedesco IG Metall.
La più grande casa automobilistica europea ha ripetutamente sottolineato che i suoi costi sono eccessivi e i margini di profitto troppo bassi. L’amministratore delegato del gruppo, Oliver Blume, ha parlato più volte dei prezzi elevati dell’elettricità, aumentati dopo la crisi energetica innescata dalla guerra in Ucraina, e dei costi elevati della manodopera.
Per i rappresentanti dei lavoratori la dirigenza di Volkswagen vuole chiudere almeno tre stabilimenti in Germania e tagliare decine di migliaia di posti di lavoro.