New York, 02 dic. (askanews) – Continua a far discutere, in patria e non solo, La decisione del presidente Usa (uscente) Joe Biden di concedere la grazia “piena e incondizionata” per suo figlio Hunter Biden, che questo mese avrebbe dovuto affrontare delle udienze di condanna per reati fiscali federali e per reati sulle armi.
La Casa Bianca ha provato a spiegare il perché di questa decisione, a sorpresa, a 50 giorni dalla fine del mandato del presidente democratico, dopo che ripetutamente Biden, in passato, aveva garantito che non avrebbe interferito. La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, in volo verso l’Angola, durante la conferenza stampa con i giornalisti che stanno accompagnando la visita di stato del presidente americano Joe Biden, ha detto che concedere la grazia al figlio non è stata una decisione facile.
“Il presidente ha preso questa decisione nel fine settimana. Ci ha pensato, ci ha lottato”, ha detto la Jean-Pierre, ribadendo che il presidente ha preso la decisione perché credeva che suo figlio fosse preso di mira per motivi politici. L’addetta stampa della Casa Bianca ha chiarito che Biden non ha mentito al popolo americano concedendo la grazia, dopo che il presidente americano per mesi ha assicurato che non avrebbe graziato il figlio.
Alla domanda se il presidente avrebbe preso questa decisione se Kamala Harris avesse vinto le elezioni, Jean-Pierre ha detto: “Non lo farò, non lo farò, non entrerò nelle elezioni. È un no, posso rispondere, è un no”. All’insistenza del giornalista l’addetta stampa ha ribadito: “Possiamo parlare solo dell’oggi, non posso parlare di ipotesi”.
La portavoce della Casa Bianca ha spiegato che il presidente Joe Biden ha deciso di graziare suo figlio nel fine settimana convinto che Hunter Biden è stato perseguitato politicamente, ma ha sottolineato che Biden continua ad avere fiducia nel Dipartimento di Giustizia. “Due cose possono essere vere. Il presidente crede nel sistema giudiziario e nel Dipartimento di Giustizia. E crede anche che suo figlio sia stato preso di mira politicamente”, ha detto Jean-Pierre sull’aereo presidenziale in viaggio per l’Angola. Jean-Pierre ha spiegato che il presidente ha preso in considerazione la possibilità di concedere la grazia nel fine settimana e che preso la decisione da solo. Ha poi aggiunto che il presidente concederà altre grazie.
Hunter Biden, figlio del presidente è stato condannato per aver evaso le tasse e comprato un’arma da fuoco, mentre era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La sentenza di condanna sarebbe stata emessa il 12 dicembre.
La first lady Jill Biden ha dichiarato, durante la conferenza stampa natalizia, che sosteneva la decisione del presidente Joe Biden di offrire la grazia completa al figlio Hunter Biden. In risposta ad una domanda dei giornalisti sul caso, la first lady ha detto “ovviamente sostengo la grazia di mio figlio”.
La prima critica alla decisione di Biden di graziare il figlio è arrivata dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che l’ha definita, un “abuso e un errore giudiziario”. “Il perdono concesso da Joe a Hunter include gli ostaggi J-6, che sono stati imprigionati per anni? Che abuso e errore giudiziario!” ha rilanciato Trump su Truth Social. Una critica che è rimbalzata anche da Mosca: la grazia che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato per suo figlio Hunter Biden è “una caricatura della democrazia”, ha detto a Izvestia la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dall’agenzia Tass.