L’Aquila, 2 dic. (askanews) – Una tre giorni dedicata al tartufo nella Fiera internazionale dei Tartufi D’abruzzo 2024, in un week-end all’insegna dei sapori con 50 aziende, 18 ristoranti, show cooking, degustazioni e percorsi di ricerca simulata alla scoperta dell’affascinante re della tavola. Il centro storico dell’Aquila si è animato nella centralissima piazza Duomo, con il progetto giunto alla sua terza edizione, con l’attività di valorizzazione della cultura culinaria e gastronomica abruzzese, avviata dalla Regione e che vede l’Arap, soggetto attuatore. Con l’obiettivo della conquista di nuovi mercati. E buyers internazionali da tutto il mondo interessati ai prodotti locali:
“Mai prima d’ora – ha spiegato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio – prima di questi tre anni, questa è la terza edizione il tartufo d’Abruzzo era stato presentato al pubblico e ai mercati nazionali e internazionali e ai compratori che sono qui presenti da ogni parte del mondo in quanto tale, perchè prima, il tartufo d’Abruzzo non si conosceva neanche l’orgine di questo prodotto. Veniva mandato in altri mercati a prendere come dire un altro marchio su prodotti geografici più rinomati e più ricercati, ma la qualità e la specificità di questo prodotto era nota solo a pochi addetti ai lavori. Oggi stiamo lavorando abbiamo lavorato perchè il grande pubblico lo conoscesse, perchè il mondo apprezzasse il tartufo d’Abruzzo come apprezza altre varietà nazionali molto rinomate e molto pregiate ma rispetto alle quali il tartufo d’Abruzzo non ha nulla in meno”.
“E’ una grande eccellenza – ha detto il Sottosegretario Luigi D’Eramo – di questo territorio dell’intera regione Abruzzo, io mi complimento per il terzo anno consecutivo con l’assessore regionale Emanuele Imprudente per aver avuto questa grande idea, che promuove non soltanto come dicevamo prima una grande eccellenza, ma sta creando di anno in anno la possibilità di far conoscere anche da un punto di vista delle bellezze paesaggistiche, artistiche, architettoniche un territorio straordinario come quello abruzzese, quindi ancora una volta la formula vincente è quella di coniugare un’eccellenza un prodotto tipico che caratterizza questo territorio, alla parte anche più relativa, dell’aspetto anche turistico”
“L’occasione è importante perchè il nostro tartufo non è secondo a nessuno per qualità. anzi la nostra regione – ha sottolineato Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo – è una regione che ha più del 40 per cento in aree protette tre parchi nazionali, un parco regionale, siamo una regione dove si scia e si vede il mare, e all’interno di questo discorso delle aree protette complessivamente il valore ambientale è un qualcosa a cui teniamo e crediamo che debba essere anche valorizzato, anche perchè se siamo una regione che ha una tutela ambientale importante anche i nostri prodotti a livello di qualità e ambientale sono importanti”.
L’Abruzzo, rappresenta una delle migliori aree di produzione di tartufi italiani, vantando nove varietà e una produzione annua di 800 quintali, di cui 380 commercializzati all’interno della regione per un fatturato di oltre 5 milioni di euro. Un patrimonio di biodiversità simbolo di un territorio ricco di tradizioni e sapori autentici.
“Dove c’è il tartufo diciamo che il microclima è sicuramente un microclima sano, – dice Michele Amicosante – produttore di Tartufi – perchè il tartufo naturalmente nasce solo in aree dove c’è il giusto clima e soprattutto un’umidità e piogge persistenti per fare in modo che coltivino, diciamo un prodotto di qualità”.