Roma, 28 nov. (askanews) – Il Consorzio del Prosciutto di Parma conferma il proprio impegno verso l’ambiente e porta a termine un progetto pluriennale volto a supportare la transizione ecologica delle proprie aziende. Avviato nel 2022, il progetto si è posto l’obiettivo di definire una politica ambientale per il comparto del Prosciutto di Parma DOP che sia al servizio dei propri produttori, ottimizzandone le prestazioni in fatto di sostenibilità. Coinvolti nel progetto il Politecnico di Milano per la fase di definizione e realizzazione del progetto, il suo spin-off Enersem per lo sviluppo del software previsto dalla ricerca e CSQA per gli aspetti relativi alle verifiche.
Il progetto, nel corso di oltre due anni, ha previsto la realizzazione di alcune fasi distinte. In un primo momento è stato effettuato il calcolo dell’impronta ambientale del comparto del Prosciutto di Parma DOP e, alla luce dei dati elaborati e raccolti in questa prima fase, il Consorzio ha potuto depositare presso il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) le cosiddette Regole di Categoria di Prodotto (RCP) valide per tutti i prosciutti crudi DOP, che definiscono un profilo ambientale di riferimento per questa categoria merceologica.
Questo passaggio era necessario per richiedere l’attivazione, per il Prosciutto di Parma DOP, dello schema Made Green in Italy, lo schema di certificazione nazionale sull’impronta ambientale di prodotto promosso dal MASE, che nasce per riconoscere, su richiesta volontaria delle aziende, i prodotti Made in Italy di alta qualità ambientale.
Nell’ultima fase è stato creato e messo a disposizione delle imprese del comparto del Prosciutto di Parma DOP un software per il calcolo e la riduzione dell’impronta ambientale, volto ad ottimizzare le prestazioni dell’intero ciclo produttivo.
“L’obiettivo principale è stato quello di supportare le nostre aziende nel loro già consistente impegno verso la transizione ecologica, rafforzando così la tutela dell’ambiente, per il futuro del comparto e per le nuove generazioni – ha spiegato Alessandro Utini, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma – Ciò che constatiamo è che un numero rilevante di produttori ha già deciso di avvalersi dell’utilizzo del software che abbiamo realizzato con questo progetto, confermando l’etica ambientale del nostro comparto, anche a beneficio della sua competitività sui mercati esteri in relazione a queste importanti tematiche”.