Roma, 28 nov. (askanews) – “Se vanno messi limiti alle presenze per preservare la sopravvivenza dei romani? E chi lo decide il limite? A Roma ci sono tre milioni di romani, più due milioni di persone che vengono nella città ogni giorno. E quindi? I 32 milioni di pellegrini previsti vengono anche a portare ricchezza, ve l’assicuro m, non portano soltanto disturbo, ed è talmente vero che hanno cominciato a lievitare in modo del tutto strumentale, e anche ingiusto, tutti i prezzi”. Così mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione e incaricato da Papa Francesco all’organizzazione dell’Anno Santo, intervenendo in Campidoglio alla presentazione della pubblicazione di Repubblica “Roma 2025 il Giubileo”.
A chi gli chiedeva come aiutare Roma ad affrontare l’overtourism mons. Fisichella ha ricordato che “Roma da quando esiste è stata sempre chiamata ‘patria communis’, è una città che è stata sempre aperta a tutti e non ha escluso nessuno. Roma è nata per i pellegrini che venivano alla tomba di Pietro e Paolo – ha aggiunto -. Il turista si può trasformare in pellegrino perché può riscoprire il senso della vita, e il pellegrino deve essere un turista perché Roma è un museo all’aperto, è nata così. Pensare che Roma riduca la presenza dei turisti e dei pellegrini significherebbe infliggere una ferita che non le appartiene”, ha concluso.