Milano, 28 nov. (askanews) – Il ragazzo di 50 Special dei Lunapop è un ricordo lontano, eppure Cesare Cremonini ancora una volta ci prende per mano e ci porta a fare un viaggio con Alaska Baby ottavo album in studio della sua carriera solista. Un album luminoso, poetico e carico di emozioni, una nuova tappa di un percorso musicale e umano.
“Alaska Baby per me è un ritorno, ma in realtà è un vero punto di partenza perché suona nella mia testa, suona nel mio cuore come un primo disco. Ha l’energia di un primo album ed è un miracolo, una cosa anche inaspettata per me quello che è successo. Mi sono messo a disposizione di quello che stava capitando con un atteggiamento provocatorio prima nei confronti di me stesso. Cercando di mettermi in discussione ho messo in discussione anche la mia vita privata per farlo, sono partito ho spento la macchina. Ho cercato di capire che cosa sarei diventato in fin dei conti come essere umano se mi fossi messo in gioco e all’improvviso, qualcosa di carmico credo è successo intorno a me il disco è iniziato a formarsi ad attaccarse alla mia pelle a formarsi dentro di me”.
Dodici canzoni che compongono le tappe di un lungo viaggio, da Bologna all’Alaska attraverso l’America, grazie al quale è nato un album.
“E’ per questo che si chiama Alaska Baby è dedicato in fin dei conti all’esperienza del viaggio c’è un documentario che ne parla che per fortuna esiste davvero mi sento grato per poterlo mostrare perché non saprei come spiegare quello che mi è successo nella creazione di questo album se non attraverso un documento visivo che è di racconto”.
Cesare Cremonini si prepara a tornare live, il suo tour negli stadi 2025 è quasi ovunque tutto esaurito, segno che il legame tra lui e i suoi fan è più forte che mai.