Sciopero dei trasporti, Salvini firma la precettazione. I sindacati: la impugneremo – askanews.it

Sciopero dei trasporti, Salvini firma la precettazione. I sindacati: la impugneremo

Il ministro: “Per evitare agli italiani ennesimo caos”

Roma, 26 nov. (askanews) – Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha firmato l’ordinanza di precettazione per lo sciopero di venerdì 29 nel settore dei trasporti proclamato da Cgil e Uil. E’ questo l’esito dell’incontro avvenuto al Mit.

“Per evitare agli italiani l’ennesimo venerdì di caos – ha spiegato Salvini – ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati per venerdì. Landini dice che sto limitando il diritto di sciopero? In due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia”. “Quindi, diritto allo sciopero sì – ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani è l’impegno che mi sono preso”.

I sindacati hanno annunciato di voler impugnare l’ordinanza. “Attenderemo gli atti. Li guarderemo e, naturalmente, li impugneremo procedendo nella direzione che purtroppo abbiamo già riscontrato in altri scioperi generali”, ha detto il segretario confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli. “Si preferisce muoversi con modalità che non prevedono il confronto e il rispetto dello sciopero generale – ha proseguito – valuteremo il ricorso al Tar in virtù di come sarà argomentata la precettazione”.

“Prendiamo atto che per il tentativo di conciliazione, per il quale siamo stati convocati come prevede la procedura, il ministro non era interessato a conoscere le ragioni tecniche e normative del perché abbiamo ritenuto di confermare lo sciopero generale nei tempi e nelle modalità con cui l’abbiamo proclamato. Il ministro – ha concluso – ha confermato la volontà di aderire alla segnalazione della commissione di garanzia sugli scioperi. La riteniamo una lesione importante dello sciopero generale. Si potevamo trovare altre modalità di confronto che non hanno interesse a trovare”.