Giovani e lavoro: cercano stabilità, benessere e indipendenza economica – askanews.it

Giovani e lavoro: cercano stabilità, benessere e indipendenza economica

A Open Jam presentati i dati del sondaggio di The European House – Ambrosetti
Nov 21, 2024
Bologna, 21 nov. (askanews) – I giovani italiani guardano con serenità al proprio lavoro. Se intervistati, la maggior parte di loro si dice soddisfatta per la retribuzione: oltre il 70% la ritiene adeguata alle proprie mansioni. L’impiego stabile è un’aspirazione, ma sulla tipologia di contratti i pareri sono diversi. Secondo un sondaggio condotto da TEHA Group, società controllata da The European House – Ambrosetti, il 58% degli intervistati dà più importanza a salute mentale e rete di affetti. Il riconoscimento del merito è un fattore determinante per il 99% dei giovani.

“Fortunatamente chiedono tanto, direi quasi tutto – ricorda Alessandro Braga, Head of Jam e Consultant TEHA Group -. Hanno un’aspirazione, un legame col concetto di lavoro che viene fuori in richieste che sono molteplici. A volte anche un po’ dicotomi che ci confondono: flessibilità, ma anche stabilità; un giusto spazio di realizzazione ma anche un giusto spazio rispetto al rapporto tra vita privata e lavorativa. Quindi ci mettono davanti a un ripensamento sul mondo del lavoro, non dando per scontate molte cose che forse noi davamo più per scontate”.

Temi che accompagnano i lavori di Open Jam, il festival sulle prospettive del lavoro per i giovani organizzato al Palacongressi di Rimini. Partecipano 1.700 tra studenti, lavoratori under 30 e manager.

“Quest’anno in particolare arriveremo a stabilire, a creare, co-progettare insieme un manifesto – spiega Paola Dal Bello, Project Leader di Open Jam e Consultant TEHA Group -. Un manifesto che prende in considerazione 8 principi che si ispirano a Carte dei diritti e Costituzioni tra le più importanti nel mondo e li riproporremo per de-costruirli e ricostruirli in una chiave contemporanea insieme ai giovani e per capire insieme a loro che cosa vogliano dire all’interno delle aziende di oggi. Si ragionerà di diritti ma anche di doveri: i ragazzi saranno chiamati a dire quali sono le prese di responsabilità che vogliono prendersi per provare a cambiare insieme a tutti il mondo del lavoro, le organizzazioni per renderle un luogo di crescita, di sviluppo in cui essere felici e soddisfatti”.

Come tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, anche l’intelligenza artificiale pone interrogativi seri sul rapporto uomo-macchina.

“Penso che la cosa bella di questo momento è che è un momento estremamente sperimentale – dice Braga -. Noi dal nostro osservatorio vediamo tantissimi esperimenti, molto ‘multisettore’, in settori diversi, i lavori intellettuali ma anche i lavori operativi, entra in un sacco di snodi perché veramente diventa un compagno, è una compagna di moltissime dimensioni del lavoro che svolgiamo. Quindi è importante oggi seguire tutte queste dinamiche esperimentali che le aziende stanno portando avanti perché sicuramente sfoceranno, ancora non sono sfociati negli standard di adozione, ma ci arriveremo nei prossimi anni. Quindi è ancora un momento molto in fermento su cui si può e si deve incidere. Quindi oggi è il momento di sperimentare, provare, prendere posizione, entrarci dentro”.

Tra i temi che oggi più impattano il mondo del lavoro, al centro dei workshop e delle testimonianze a Open Jam, anche i cambiamenti demografici, gli equilibri e i disequilibri mondiali, i principi che rendono le persone felici a lavoro.