Roma, 21 nov. (askanews) – “Il Movimento 5 stelle mi ha accolta quando ero poco più di una ragazza interessata al bene della mia città. È stata, è e sarà sempre la mia casa. Con i suoi pregi e i suoi difetti, nelle sue contraddizioni ma sempre orgogliosamente diversa da tutti gli altri, con la sua forza propulsiva nonostante spesso siamo soli contro tutto e tutti”. Con queste parole Chiara Appendino, ex sindaca di Torino e vicepresidente del M5S, ha lanciato su Instagram il suo appello al voto per gli iscritti, che da questa mattina e fino a domenica prossima possono fare le loro scelte sui quesiti politico-programmatici e quelli sulle regole per le alleanze, i mandati e elettorali e gli assetti dei ruoli dirigenziali. A giudizio di Appendino “è importante partecipare a Nova ed esprimersi sui quesiti. Perché, non mi stancherò mai di dirlo, il Movimento non appartiene a nessuno se non alla sua comunità”.
“Voterò – ha precisato – per mantenere il nostro nome e il nostro simbolo che rappresentano sì il nostro passato ma devono orgogliosamente accompagnarci anche nel prossimo futuro. Voterò per confermarci progressisti perché è quello che sono e sono sempre stata”, ma, ha aggiunto, “dobbiamo essere progressisti con i fatti, mantenendo la postura e l’identità forte necessaria per non diventare la copia sbiadita e subalterna di altri”.
In una intervista a Fanpage ha rimarcato questo concetto: “Io – ha spiegato l’esponente stellata – non posso essere soddisfatta se andiamo sotto al 5%, come è accaduto, e quindi non abbiamo poi un peso reale all’interno di una coalizione. Il punto è: ragioniamo su noi stessi e troviamo una nostra identità. Diciamo chiaramente che cosa vogliamo fare, e poi ragioneremo di ipotetiche coalizioni. Però in questo momento a me sembra evidente che la mancanza di identità sta portando al risultato che il Pd sta fagocitando il Movimento 5 stelle. Torniamo protagonisti, e poi ragioniamo di ipotetiche coalizioni”.
Altro tema affrontato da Appendino, lo scontro fra il leader del Movimento, Giuseppe Conte, e il fondatore e garante Beppe Grillo, il cui ruolo potrebbe essere modificato o superato a seconda dell’esito delle votazioni in corso. “Il Movimento 5 stelle – ha rivendicato l’ex sindaca di Torino – non è né di Conte né di Beppe Grillo, è della sua comunità che si sta mettendo in gioco in un processo anche rivoluzionario. È la prima volta che viene fatto”.
“Ritroviamo l’identità. Poi credo che il tema delle alleanze sia successivo. Non è il tema centrale, come non lo è il tema dei protagonismi”, ha ribadito. “Non abbiamo bisogno di personalismi. In questo momento abbiamo bisogno di identità chiare e battaglie chiare, di ritrovare quello spirito, quell’orgoglio che nel Movimento 5 stelle c’era, c’è e deve continuare esserci. Sono veramente convinta che la nostra funzione non si sia esaurita, però spetta a noi avere la capacità di rianimarla. Se non lo facciamo rischiamo di diventare semplicemente una copia sbiadita di altri partiti. Io credo che noi possiamo fare di meglio”.