Firenze, 21 nov. (askanews) – La collaborazione tra robot e animali può offrire soluzioni innovative alle sfide ambientali. Questa l’idea centrale proposta da Thomas Schmickl, docente dell’Università di Graz, e Donato Romano, ricercatore presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, in un articolo pubblicato su Science Robotics. Secondo i due scienziati, per rispondere ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità è necessario superare l’approccio di controllo della natura, favorendo invece l’integrazione tra biologia e tecnologia.
L’interazione tra organismi viventi e robot può generare nuove proprietà collettive capaci di affrontare problemi complessi. “L’obiettivo è sviluppare simbiosi utili per comprendere la complessità biologica, gestire l’ambiente in modo sostenibile, ispirare l’ingegneria e operare in ambienti estremi”, spiega Romano.
Schmickl e Romano hanno raccolto esempi di interazioni robot-animali: sistemi che uniscono il comportamento naturale degli animali alle capacità tecnologiche dei robot per monitorare e proteggere ecosistemi, sostenere la biodiversità e mitigare l’impatto umano sull’ambiente. Insieme, possono svolgere compiti complessi, come ripristinare habitat, controllare specie invasive o raccogliere dati ambientali in tempo reale in modo non invasivo.
Il BioRobotic Ecosystems Lab, guidato da Romano, si concentra su soluzioni innovative per monitorare e proteggere gli ecosistemi. Tra i progetti spiccano le arnie robotiche di ‘SensorBees’, che supportano la stabilità degli impollinatori, e i robot biomimetici che facilitano l’apprendimento sociale negli insetti. Altri sviluppi includono sistemi bioibridi per il monitoraggio acquatico e collaborazioni tra grilli domestici e intelligenza artificiale per il controllo ambientale.
Questi esempi dimostrano come la sinergia tra robot e animali possa contribuire a mitigare gli effetti della crisi climatica e a gestire in modo sostenibile le risorse naturali.