Roma, 20 nov. (askanews) – Un colpo al cerchio e uno alla botte. Alla Bce “penso che siamo stati abbastanza espliciti sul fatto che le fusioni trans frontaliere tra banche in Europa sono positive, anche se l’Unione bancaria non è completa. E io sono a favore del consolidamento trans frontaliero”. Così il vicepresidente della Bce, Luid de Guindos, rispondendo ad una domanda durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto sulla stabilità finanziaria. Ma ha anche aggiunto che la ratifica della riforma del Mes sarebbe “un passo importante” per l’integrazione del settore bancario nell’Ue.
Per quanto non sia stato esplicitamente citato in questa occasione, il caso UniCredit-Commerzbank era di sottofondo, dopo che ha riacceso il dibattito sulle aggregazioni transeuropee.
“Difenderò sempre un approccio pro europeo e ritengo che dovrebbe prevalere sull’approccio nazionalistico sulle fusioni. Ma lasciatemi dire che è anche importante che se dobbiamo difendere l’integrazione europea delle banche, questo deve essere fatto in maniera generale, coprendo tutte le sfaccettature e tutte le componenti dell’Unione bancaria. E penso che simultaneamente la ratifica (della riforma) del trattato del Mes – ha aggiunto – sarebbe un passo importante in questa direzione”.
Una posizione che cerca di essere equidistante, quindi, quella assunta dal numero due della Bce. Da quando il gruppo italiano si è fatto avanti come pretendente per la banca tedesca, in Germania si sono create forti resistenze.
E se da un lato da ambienti italiani è stata messa in rilievo l’ipocrisia di una Germania che si dice a favore dell’Unione bancaria ma poi si mette di traverso a una possibile aggregazione transeuropea, dall’altro dalla Germania – e anche dal presidente del Mes, il lussemburghese Pierre Gramegna all’ultima riunione dell’Eurogruppo – è stato osservato che l’Italia non ha ratificato la riforma di questo strumento, che avrebbe anche ricadute per i meccanismi di sicurezza sul sistema bancario. (fonte immagine: ECB 2024).