Rio de Janeiro, 17 nov. (askanews) – Sherpa ancora al lavoro a Rio de Janeiro, alla vigilia del summit G20, per trovare un “minimo comune denominatore” sulla parte della dichiarazione finale relativa alle crisi globali, Ucraina e Medio Oriente innanzi tutto. La trattativa è complicata per la presenza di soggetti direttamente coinvolti nelle crisi – la Russia, ma anche l’Arabia saudita e la Turchia per quanto riguarda Gaza – e anche, nelle ultime ore, dal duro attacco russo alle infrastrutture ucraina.
Il testo di dichiarazione su cui si sta lavorando, sottolineano fonti diplomatiche italiane, “cerca di mantenere un equilibrio” tra le diverse posizioni, un equilibrio che “parte dai principi e dalle risoluzioni dell’Onu” e anche – per quanto riguarda Kiev – dal testo adottato al G20 indiano. Da parte loro, viene ricordato, il G7, su iniziativa della premier Giorgia Meloni, in questi giorni ha ribadito il “sostegno” a Kiev, in occasione dell’avvicinarsi del millesimo giorno di conflitto. Nonostante le difficoltà, comunque, la prospettiva è quella di riuscire a sottoscrivere un documento unico.
Per il resto, l’impostazione data dalla Presidenza brasiliana, è quella di attenzione al “Global South”, in linea con le precedenti presidenze (Indonesia e India) e con la prossima (Sud Africa). Una prospettiva che l’Italia condivide: “Come Presidenza del G7 – spiegano le fonti diplomatiche – c’è stata un’interlocuzione molto costante, molto costruttiva e molto forte con la presidenza G20. Meloni aveva dato tra gli obiettivi del vertice G7 quello di non essere una ‘fortezza’ ma un un foro di dialogo con i Paesi emergenti per cercare punti di convergenza. Per questo c’è stata facilità di dialogo”.
Altri temi contenuti nella dichiarazione sono la sicurezza alimentare, la questione del debito e della tassazione internazionale. “La global minumum tax che la Presidenza italiana ha avanzato al G7 di Borgo Egnazia viene ripresa a livello G20”, sottolineano le fonti italiane. Sul questo tema, il summit vede però il ‘conflitto’ tra il presidente brasiliano Lula e quello argentino Javier Milei, con un’impostazione ‘turbo-liberista’, che si riflette anche nell’opposizione argentina a dare nuovi strumenti per l’empowerment femminile.
Sarà inserito un capitolo su clima ed energia, “tema che vede non sempre allineati i Paesi più industrializzati e quelli emergenti, che chiedono finanziamenti e mezzi per implementare gli impegni”. Per quanto riguarda la riforma della governance globale “c’è il riconoscimento dell’urgenza di una riforma” ma non si entra nel dettaglio delle ipotesi di revisione del funzionamento dell’Onu.
Un altro tema è quello dell’Intelligenza artificiale. “Nella dichiarazione – spiegano le fonti – sono ripresi tutti i punti inseriti nel G7 di Borgo Egnazia e forse si fa un passo avanti sulla necessità di rendere etica, ‘human centric’ l’IA. Abbiamo ottenuto che ci fosse un chiaro focus sull’esigenza di salvaguardare il mondo del lavoro e sulla necessità di evitare che l’IA crei un ulteriore gap tra Paesi industrializzati e meno industrializzati”.
C’è infine, tra i punti di maggiore interesse dell’Italia, “un riferimento alle migrazioni, con una chiara affermazione che può essere solo regolare”. Pur non essendoci stato un focus specifico sull’Africa, viene precisato, negli scambi l’Italia ha potuto portare avanti “una valorizzazione del piano Mattei”.
Dunque, concludono le fonti, “se si riesce a portare avanti” la bozza attualmente sul tavolo “l’Italia è soddisfatta” in particolare perchè “viene rafforzata l’idea di apertura tra G7 e G20” e di dialogo tra Nord e Sud del mondo.