Milano, 12 nov. (askanews) – Le minacce “dirette” e “preoccupanti” anche per “il territorio degli Stati Uniti, l’Europa, l’Indo Pacifico e per la più ampia regione Euro Atlantica” sono la ragione per capire che “dobbiamo stare insieme: Europa, Nord America e i nostri partner globali”. È chiaro il messaggio che il nuovo segretario generale della NATO Mark Rutte da Parigi ha inviato all’Occidente, in merito a quella che dopo 75 anni di vita rappresenta ancora oggi l’alleanza di maggior successo della storia. “Tenere la rotta per il lungo periodo e fare di più che mantenere l’Ucraina nella lotta”, suggerisce Rutte. Il tutto pronunciato dopo la rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, proprio dalla capitale francese, accanto a Emmanuel Macron. “Dobbiamo mantenere la forza della nostra alleanza transatlantica. La sfida immediata che dobbiamo affrontare è sostenere l’Ucraina” mentre Kiev “si prepara per il suo inverno più rigido” dall’inizio dell’invasione russa nel febbraio 2022, ha aggiunto dopo un incontro con il presidente francese.
Rutte – che domani pomeriggio sarà in Polonia – prima del risultato elettorale americano aveva già toccato altre capitali europee come Berlino e Roma, incassando posizioni ancora molto ferme. E certo nel suo sostegno all’Ucraina Macron non manca di convinzione: Rutte lo sa bene e gliene da’ atto. “E le capacità nucleari della Francia contribuiscono alla sicurezza generale dell’Alleanza”, sottolinea Rutte. “Con le vostre capacità militari e le forze armate, la Francia mantiene la NATO forte ogni giorno”. Oltre alla guida del battel group multinazionale in Romania, e forze schierate in Estonia, “un sistema di difesa aerea francese SAMP/T protegge i confini della NATO nel Mar Nero. I jet francesi pattugliano regolarmente i cieli del Baltico” aggiunge.
Una certezza insomma, anche se in molti sono a sostenere che l’Europa debba svegliarsi e prendersi maggiori responsabilità per la propria sicurezza. Ma se la crisi di governo si trascina in Germania, Macron in questi mesi ha saputo ribaltare il voto delle legislative anticipate francesi con un sapiente gioco politico andato a vantaggio della stabilità del Paese. E anche del sostegno a Kiev.
Da Londra Keir Starmer sta spingendo gli alleati occidentali ad aumentare il sostegno per mettere l’Ucraina nella “posizione più forte” possibile prima che Trump entri in carica. Nello stessa logica appaiono essere gli aiuti contenuti nel pacchetto deciso dalla presidenza uscente americana di Joe Biden (da stasera il segretario di Stato Antony Blinken è a Bruxelles, alla Nato, anche per un confronto con gli alleati).
“La Francia – prosegue Rutte – ha consegnato artiglieria avanzata, sistemi di difesa aerea, missili da crociera e veicoli blindati. Tra i primi paesi ad addestrare completamente ed equipaggiare un’intera brigata ucraina, la brigata Anna di Kiev. E vi siete impegnati a inviare aerei da combattimento Mirage all’inizio del prossimo anno”.
Chiaro è anche che la Francia sta ancora dando moltissimo. Giusto domenica il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha annunciato che Parigi invierà all’Ucraina ulteriori missili SCALP e il sistema missilistico di difesa aerea a corto raggio Mistral. “Per consentire all’Ucraina di lanciare attacchi dietro la linea del fronte, ho firmato un nuovo trasferimento di circa dieci missili Scalp negli ultimi giorni”, ha reso noto Lecornu in un’intervista al quotidiano francese Le Journal du Dimanche. “Forniremo di nuovo missili Mistral, in particolare per proteggere le zone di combattimento”, ha aggiunto, prevedendo che gli attacchi del Cremlino in territorio ucraino probabilmente si intensificheranno nel prossimo inverno.
La questione dell’inverno ucraino è stata toccata dallo stesso Rutte che ha detto oggi: “Abbiamo discusso dell’importanza di mantenere il supporto a Kiev mentre gli ucraini si preparano ad affrontare quello che potrebbe essere il loro inverno più rigido dal 2022: dobbiamo impegnarci nuovamente a tenere la rotta per il lungo periodo e dobbiamo fare di più che mantenere l’Ucraina nella lotta”.
Dal canto suo Macron si è detto “contento che tutti (gli europei) siano determinati a spendere di più” per la propria difesa. “È questo programma di autonomia strategica europea che ci consente di avere più soldi e costruire capacità, autonomia per gli europei e capacità di cooperare all’interno dell’alleanza con i nostri alleati non europei”, ha aggiunto.”Questa Europa forte e a lungo termine richiede una base industriale europea rafforzata con posti di lavoro per i nostri cittadini e profitti per le nostre società. Questa è la condizione per uno sforzo duraturo”.
E poi Macron ha fatto un riferimento implicito a Trump: per quanto riguarda più specificamente l’Ucraina, il capo dello Stato francese ha descritto il recente dispiegamento di truppe nordcoreane accanto ai soldati russi come una “grave escalation”. E come ha spiegato Rutte “la Russia, collaborando con la Corea del Nord, l’Iran e la Cina non solo minaccia l’Europa, minaccia la pace e la sicurezza,qui in Europa, ma anche nell’Indo-Pacifico e nel Nord America”.
Riguardo ai possibili negoziati di pace, Macron afferma che “quando verrà il momento, non si dovrà decidere nulla sull’Ucraina senza gli ucraini e sull’Europa senza gli europei”. Questa affermazione ha un riferimento diretto a quelle di Trump che, durante la campagna, ha insistito sul fatto di poter porre fine al conflitto in “24 ore” .