Milano, 10 nov. (askanews) – “Noi vogliamo il dialogo con la magistratura proprio perché sappiamo che la magistratura è chiamata ad applicare le leggi. Altro problema è la critica al merito politico e al contenuto delle leggi una volta che sono state approvate e Mattarella è stato chiarissimo su questo. Mi auguro che nel confronto futuro ci sia sempre meno una critica della magistratura al merito politico delle leggi in Parlamento e un abbassamento di toni da parte della politica a criticare le sentenze”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un collegamento telefonico con il convegno in corso a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.
“Anzitutto aspettiamo di vedere quali saranno le decisioni della giurisdizione”, ma “che io possa intervenire in Consiglio dei ministri con consigli o altre forme di dialogo su quello che riguarda la sovranità della giurisdizione sarebbe contrario alla mia educazione di magistrato. Le reazioni che ho avuto io sono state esclusivamente tecniche, non voglio andare oltre”, ha spiegato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo a chi gli ha chiesto se fosse intenzionato a intervenire con ‘moral suasion’ per indurre la politica a abbassare i toni in materia di giustizia e immigrazione qualora domani il Tribunale di Roma prendesse una decisione in materia analoga alle precedenti.
“Questa si chiama giustizia predittiva” ha scherzato Nordio. “Mi auguro che il giudice, lo devi fare, interpreti la legge, poi i politici avranno il diritto di rivedere le leggi se queste non sembrano sufficienti ad affrontare problemi politici che sono stati posti dall’elettorato” ha aggiunto durante il collegamento telefonico con il convegno a Roma per i 60 anni di Magistratura Democratica.