Berlino, 7 nov. (askanews) – Germania a un passo da elezioni anticipate dopo che il Cancelliere Olaf Scholz ha destituito il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner. La maggioranza di governo, che si regge su una coalizione “semaforo” composta da Socialdemocratici, Verdi e Liberali, sembra così arrivata al capolinea. Scholz ha respinto la richiesta di Lindner di andare a elezioni anticipate.
“Troppo spesso i compromessi necessari sono stati soffocati da dispute inscenate pubblicamente e da forti richieste ideologiche – ha detto il Cancelliere tedesco – troppo spesso il Ministro federale Lindner ha bloccato leggi in modo irrilevante. Troppo spesso si è impegnato in meschine tattiche di partito. Troppo spesso ha tradito la mia fiducia. Ha persino annullato unilateralmente l’accordo sul bilancio dopo che lo avevamo già concordato in lunghe trattative. Non c’è alcuna base di fiducia per un’ulteriore cooperazione, quindi non è possibile un serio lavoro di governo”.
Lindner aveva proposto riforme radicali per rilanciare la travagliata economia tedesca, a cui gli altri due partiti si erano opposti; secca la sua reazione. “Olaf Scholz non è più interessato a raggiungere un accordo valido per tutti, ma a rompere in modo calcolato con questa coalizione. Così facendo, sta portando la Germania in una fase di incertezza”. La scossa politica colpisce la Germania, già alle prese con una prolungata recessione, preoccupata ora anche dell’impatto che il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca avrà sui legami commerciali e di sicurezza. Scholz ha dichiarato che chiederà un voto di fiducia entro il 15 gennaio, in modo che i parlamentari “possano decidere se aprire la strada a elezioni anticipate”, che potrebbero tenersi a fine marzo, sei mesi prima del previsto.
Il Cancelliere ha anche detto che cercherà un colloquio con il leader dell’Unione cristiano-democratica conservatrice Friedrich Merz con l’offerta di “lavorare insieme in modo costruttivo su questioni cruciali per il Paese”. Il vicecancelliere Robert Habeck ha segnalato che il suo partito dei Verdi, terzo partner dell’alleanza, rimarrà in un governo di minoranza e “continuerà a rispettare gli obblighi”.