Roma, 6 nov. (askanews) – “Il Lazio è una regione a due velocità, dove Roma fa da traino economico, e le altre province, arrancano. Questo succede anche perché la presenza della Capitale ha rappresentato solo un apparente vantaggio, mentre, in realtà, ha dopato i parametri economici e finanziari delle province mascherando le fragilità delle aree interne. È tempo, quindi, di attuare un piano strategico ‘antidoping’ per costruire un futuro che tenga conto delle vocazioni specifiche dei singoli territori, abbandonando la logica degli interventi spot, dei sussidi una tantum, e abbracciando una visione di sviluppo a lungo termine e a trecentosessanta gradi. A questo obiettivo comune si potrà arrivare anche attraverso un patto di alleanza tra le istituzioni, i sindacati, le imprese e il mondo accademico. Di questo e altro parleremo nel nostro evento di domani, 7 novembre, organizzato presso la Sala Tirreno della Regione Lazio”. Lo scrive, in una nota, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.
“Ogni singola provincia del Lazio ha grandi potenzialità ma anche fragilità di lunga data. Come Roma che si trascina praticamente da sempre nodi sociali irrisolti che si chiamano povertà, disuguaglianze, lavori precari. Rieti, invece, soffre uno spopolamento che risale a ben prima del sisma del 2016. Frosinone, fulcro di eccellenze manifatturiere come l’automotive, il farmaceutico e l’aeronautica, oggi è in pieno dramma Stellantis. Latina, invece, sconta annosi e colpevoli ritardi sul potenziamento delle infrastrutture viarie mentre il settore agricolo è sconvolto dal vergognoso fenomeno del caporalato. Anche Viterbo lotta per un lavoro agricolo di qualità, ma cerca anche nuovi posizionamenti nel settore turistico. Insomma: ogni singolo tassello, economico e strutturale, della nostra regione ha bisogno di una messa a registro per rispondere alle nuove sfide che arrivano sia dalle regioni confinanti sia dall’estero”.