Gaeta, 4 nov. (askanews) – La trasmissione di informazioni e comunicazioni si è dimostrata molto importante nella storia della difesa. Non a caso, esiste un Joint Operation Center (Joc) a bordo della nave Uss Mount Whitney, ammiraglia della Sesta Flotta degli Stati Uniti d’America di stanza nel Mar Mediterraneo e anche Afloat Command Platform delle Naval Striking and Support Forces NATO (STRIKFORNATO). Ma come funziona il “Joc” lo spiega il capitano di Fregata Ugo Bagordo.
“Noi qui nel Joint Operation Center siamo responsabili per la condotta delle attività all’interno di quelli che sono i confini della vigilanza attiva di Neptune Strike. Le forze che sono state assegnate dalle Nazioni al Comando Europeo della NATO, vengono poi trasferite per il controllo operativo a STRIKFORNATO e da qui noi abbiamo il controllo superiore. Quindi qualora ci sia un qualsiasi tipo di evento – può essere un’interazione con un paese non Nato, piuttosto che una collisione in mare o un incidente aereo – ovviamente queste informazioni ci vengono riportate dalle unità. Noi informeremo la catena di comando interna di STRIKFORNATO fino ad arrivare al nostro comandante, quindi al vice ammiraglio Jeffrey T. Anderson, dopodiché verrà informato praticamente in tempo zero il comando europeo, fino ad arrivare al Supreme Allied Commander Europe (SACEUR), il generale Christopher G. Cavoli, il quale avrà informazioni in merito alle attività condotte”.