Bellaghy, 31 ott. (askanews) – Seamus Heaney è uno dei poeti più importanti del Novecento, premio Nobel per la Letteratura nel 1995 e, con Joyce e Beckett, volto della grande cultura irlandese. Nel suo paese di nascita, Bellaghy, in Irlanda del Nord, c’è un museo dedicato a lui e alla sua opera.
È la stessa voce di Heaney a leggere le sue poesie, e tutto prende più senso, l’esperienza si fa imprevedibile, non scontata, e la letteratura si ritaglia uno spazio che, per quanto invisibile, diventa sempre più vero. Ma poi sorge una domanda, tanto banale quanto decisiva, da dove nasce la poesia? E qui si può forse provare a cercare una risposta uscendo dall’HomePlace e andando per le vie di Bellaghy, dove passava Heaney e dove le sue storie di vite comuni potrebbero avere preso forma.
La poesia attraversa la cittadina e noi con lei ed è sorprendente la naturalezza con cui appaiono, a ogni angolo, immagini che sembrano uscire direttamente dalla penna di Heaney: un cortile con strani macchinari, un vaso di fiori a una finestra che si affaccia sulla strada, la porta di un negozio che sembra abbandonato. È come se, in una mattina nordirlandese, la poesia ci mostrasse che, in fondo è soltanto vita, quella di ogni giorno, “finché lo spirito a lungo attonito / non uscisse allo scoperto / per sollevare la polvere / nella sorgente esausta”.