Lagarde (Bce): la disinflazione procede ma gli indicatori economici sono a sorpresa al ribasso – askanews.it

Lagarde (Bce): la disinflazione procede ma gli indicatori economici sono a sorpresa al ribasso

  Il messaggio della presidente all’International Monetary and Financial Committee
Ott 25, 2024
 

Roma, 25 ott. (askanews) – La decisione della Bce di tagliare i tassi di interesse di altri 25 punti base al Consiglio di ottobre è stata presa dopo che i dati pervenuti sull’andamento dei prezzi “hanno mostrato che il processo di disinflazionistico è ben avviato”. Lo afferma la presidente Christine Lagarde, nel suo intervento all’International Monetary and Financial Committee, durante le assemblee annuali di Fmi e Banca mondiale.”Recenti indicatori sull’attività economica – aggiunge – hanno in qualche misura sorpreso al ribasso e le condizioni di finanziamento restano restrittive”.

Per le mosse future Lagarde mantiene la posizione ufficiale della Bce, che evita di vincolarsi a scelte predeterminate. “Il Consiglio continuerà a mantenere i tassi sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario per raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 2% in maniera tempestiva. Il livello appropriato di restrizione la sua dura durata – ha spiegato – continueranno a essere determinati in base a un approccio legato ai dati e con decisioni prese volta per volta”.

Lagarde ha ricordato che a settembre l`inflazione media nell`eurozona è scesa all`1,7%. “Guardando avanti, ci attendiamo che risalga temporaneamente nel quarto trimestre mentre viene meno l`effetto dei precedenti netti cali dei prezzi dell`energia”. Successivamente l`inflazione dovrebbe riprendere la sua dinamica di declino “raggiungendo il nostro obiettivo il prossimo anno” (2% simmetrico) e segnando “una media dell`1,9% nel 2026”. Lagarde ha citato le previsioni della Bce dello scorso settembre, ormai in parte già superate. Passando alla crescita economica, secondo la presidente della Bce i dati più recenti suggeriscono che l`attività economica potrebbe essersi nuovamente moderata nella seconda metà dell`anno, nell`ambito di crescenti incertezze geopolitiche. “Guardando avanti – prosegue – ci attendiamo che la crescita si rafforzi nel corso del tempo, mentre l`aumento dei redditi reali alle famiglie sosterrà i consumi e gradualmente svaniranno gli effetti restrittivi della politica monetaria, le esportazioni dovrebbero contribuire alla ripresa mentre la domanda globale risale”.

Nel frattempo il mercato del lavoro dell`area euro resta resiliente, “ma indicatori segnalano un raffreddamento della domanda sulla scia di attività economica più debole”. I rischi restano sbilanciati al ribasso per una molteplicità di fattori, tra cui quelli geopolitici, quelli legati alle
esportazioni ma anche l`effetto ritardato delle passate strette monetarie.