Nel frattempo, il prezzo del gas è aumentato, facendo salire il costo della produzione termoelettrica, su cui si poggia il sistema energetico in assenza delle rinnovabili. Gli effetti si sono visti in particolare nelle ore serali e notturne (cioè le fasce F2 e F3, pensate originariamente per essere più economiche).
La situazione è quindi radicalmente cambiata nell’ultimo decennio al punto tale che, a oggi, anche l’utente più attento a consumare secondo le fasce orarie ottiene risparmi in bolletta davvero minimi. Un nuova tariffazione oraria e l’esperienza della Spagna. Le fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico sono intermittenti, dunque soggette a oscillazioni relative alle condizioni metereologiche che ne determinano la variabilità della produzione. Per Selectra, dunque, sarebbe utile ragionare in termini non più di “fasce orarie” ma piuttosto di “tariffazione oraria”, sviluppando pratiche di demand-response in modo da incentivare il consumo dell’energia elettrica nei momenti di maggior disponibilità e quindi di maggiore convenienza economica. A sostegno di questa tesi, in Spagna esiste già un mercato con 24 prezzi orari ogni giorno che variano a seconda della domanda e dell’offerta e con i quali il consumatore può orientarsi e, se adeguatamente educato e sensibilizzato, ottenere un risparmio notevole. Secondo i dati dell’Autorità spagnola CNMC (Comisión Nacional de los Mercados y la Competencia), infatti, ben il 32,7% delle famiglie ha tenuto molto conto della differenza dei prezzi nelle diverse ore del giorno, adattando le proprie abitudini di consumo: un buon modello da cui ispirarsi per i consumatori di energia italiani.