Roma, 22 ott. (askanews) – Il numero delle compravendite immobiliari riprende quota nella parte centrale del 2024 e chiuderà l’anno praticamente agli stessi livelli del precedente, con 710mila transazioni. In positivo anche l’andamento dei prezzi (+2,6%), su cui incide in parte il trend delle case nuove. Le locazioni invece caleranno di 2,5% a causa della scarsa offerta, ma questo fattore determinerà anche un aumento dell’importo dei canoni. Sono le previsioni che effettua la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari (FIMAA) nell’ultima indagine sul mercato immobiliare residenziale sull’andamento registrato nel secondo quadrimestre del 2024 e sulle previsioni per l’ultima parte dell’anno.
Per quanto riguarda le compravendite, informa una nota, si prevede che nel 2024 verranno scambiati 710mila abitazioni, con una lieve riduzione di mezzo punto percentuale rispetto al 2023. I dati dell’Agenzia delle Entrate hanno evidenziato una crescita del numero di scambi nel secondo trimestre del 2024, dopo la pesante battuta d’arresto nel primo trimestre. Per l’ultima parte dell’anno la maggioranza degli agenti immobiliari FIMAA prevede che la domanda e l’offerta rimarranno stabili rispetto al quadrimestre precedente, e di conseguenza il numero di scambi rimarrà su livelli rilevanti. Una parte consistente degli addetti (il 34,7%) tuttavia è più pessimista e si attende percentuali di variazioni calanti del numero di compravendite. I prezzi di compravendita, secondo le previsioni, manterranno lo stesso tasso di crescita del secondo quadrimestre, nell’arco dell’anno l’aumento sarà pari al 2,6%.
I principali fattori che trainano il mercato sono la fiducia in un ulteriore calo dei tassi sui mutui (lo indica il 52,3% degli agenti FIMAA); le compravendite effettuate per investimento (33,2%); l’attesa di un rialzo dei prezzi (7,5%); il desiderio di acquistare una casa green, per ridurre le spese di gestione (6% circa); il miglioramento dei tempi ottenere la documentazione urbanistica e catastale e i grandi eventi come il Giubileo e le Olimpiadi (1,2%). Tra i fattori che invece rallentano gli scambi: gli elevati costi di ristrutturazione (34,2%); gli stipendi medi bassi (28,2%); il timore per i conflitti e gli scenari geo-politici internazionali (19,9%); gli aspetti regolamentativi e normativi (14,5%). Secondo lo 0,3% degli addetti i tassi di interesse dei mutui sono ancora troppo alti, a pregiudicare le compravendite poi pesano anche le alte richieste dei venditori, la scarsità di prodotto da vendere e la progressiva limitazione dei bonus edilizi.
“Il mercato immobiliare sta dimostrando capacità di resilienza e buona tenuta nonostante le tensioni geopolitiche e i conflitti in corso” afferma Santino Taverna, Presidente Nazionale di FIMAA. “L’ulteriore calo dei tassi sul costo del denaro e la crescente attenzione verso immobili riqualificati, nel rispetto della direttiva Europea Case Green, alimentano la domanda. L’aumento della richiesta per abitazioni nuove o ristrutturate – che rappresentano oltre il 17% delle transazioni – è un segnale positivo per il settore edilizio anche se il costante incremento dei prezzi, può limitare l’accesso a tali soluzioni per alcune fasce sociali”. In termini generali la domanda di immobili è in costante crescita. Il Presidente Taverna sottolinea che: “Si avverte comunque la necessità di continue attenzioni al processo di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare del Paese, da parte delle Istituzioni, per continuare a sostenere e supportare le fasce di popolazione economicamente più debole”. Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, nell’arco del 2024 il numero di contratti si ridurrà del 2,5%, mentre i canoni cresceranno del 5,5%. Nel secondo quadrimestre infatti, la FIMAA ha rilevato che la domanda in locazione ha beneficiato di un ulteriore rafforzamento rispetto al primo quadrimestre, mentre l’offerta si è ridotta o è rimasta perlomeno stabile. Il numero di contratti di locazione nel primo semestre del 2024 è diminuito del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre i canoni sono aumentati nello stesso periodo del 5,4% (elaborazioni su dati Agenzia delle Entrate).
Per l’ultima parte dell’anno, una netta maggioranza degli agenti FIMAA ritiene che la domanda di immobili in affitto crescerà ulteriormente, ma allo stesso tempo si attende una riduzione dell’offerta. Sul fronte dei contratti conclusi, la maggioranza degli intervistati crede che il trend registrato nelle rilevazioni precedenti proseguirà anche nel terzo quadrimestre. In sensibile aumento però (si supera il 36%) la quota di coloro che temono una riduzione. Per quanto riguarda i canoni, quasi il 62% degli intervistati si attende una percentuale di incremento dei canoni di locazione in rapporto a quanto registrato nel secondo quadrimestre dell’anno. Si riducono, rispetto alle aspettative formulate nel quadrimestre scorso, i giudizi di stabilità, con il 37,8% delle risposte. Marginali i giudizi di riduzione (0,5%).
“Il mercato della locazione sta attraversando un periodo di cambiamenti significativi” afferma Andrea Oliva, Responsabile dell’Ufficio Studi di FIMAA. “Peraltro la forte espansione delle locazioni brevi turistiche, in aggiunta ad una disciplina locatizia poco incline alla tutela dei locatori nei casi di morosità dei conduttori, sta ulteriormente riducendo il numero di immobili da locare per uso abitativo. La domanda di abitazioni in locazione continua a crescere, sostenuta da vari fattori economici e sociali. Tuttavia, l’offerta non riesce a tenere il passo, determinando anche l’aumento dei canoni”.