Napoli, 19 ott. (askanews) – Fuori la pioggia battente, dentro la meraviglia dell’architettura italiana e un po’ di scaramanzia partenopea: il Ministro della Difesa Guido Crosetto prima di accogliere i suoi ospiti – del G7 Difesa – a Palazzo Reale a Napoli, ha tirato fuori dalla tasca e mostrato alla stampa un cornetto rosso, dicendo “questo me l’hanno regalato ieri”.
Subito dopo, mentre su Piazza del Plebiscito scrosciava la pioggia autunnale, Crosetto ha accolto per primo il Segretario Generale della NATO Mark Rutte all’apertura dei lavori del G7 Difesa. Rutte, come altri partecipanti al vertice giunti dopo di lui, ha dimostrato visibile apprezzamento e quasi stupore dinnanzi alla bellezza della cornice costituita da quella che fu residenza dei viceré spagnoli e poi austriaci (metà del XVII sec. – 1734), della dinastia borbonica (1734-1860), con la parentesi del Decennio francese (1806-1815) e infine, a seguito dell’Unità d’Italia nel 1861, dei Savoia.
A Palazzo Reale, dopo Rutte è giunto Josep Borrell, vicepresidente della Commissione europea e alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. A seguiresono stati accolti i ministri della Difesa dei vari Paesi membri del G7, compresi il francese Sébastien Lecornu (estasiato da palazzo Reale almeno quanto Rutte), il britannico John Healey, il collega giapponese Gen Nakatani.
Successivamente è giunto a Palazzo reale il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd J. Austin III.
I partecipanti si sono poi seduti al tavolo del summit e Crosetto ha preso la parola, dichiarando aperti i lavori.
L’incontro svilupperà una sessione dedicata alla guerra di aggressione russa all’Ucraina, occasione per ribadire il supporto e confermare la compattezza dell’ampio fronte internazionale che sostiene Kyiv, nel fermo obiettivo di giungere a una pace giusta e duratura. Il peso politico del G7 potrebbe infatti consentire di individuare iniziative tese a superare la logica dello scontro bipolare e a coinvolgere in una nuova conferenza di pace anche i Paesi non facenti parte di Alleanze, inclusi i BRICS ed il “sud globale”.
Si discuterà anche della preoccupante situazione in Medioriente, nel quadro del comune impegno a promuovere la de-escalation, ottenere un “cessate il fuoco” a Gaza e a supportare un processo politico che traguardi la “soluzione a due Stati”. Sarà inoltre affrontato il complessivo quadro di sicurezza della regione, per individuare possibili linee d’azione funzionali a prevenire e contenere le crescenti dinamiche di destabilizzazione. Nel riconoscere che l’Africa offre grandi potenzialità di partenariato e di condivisione di obiettivi, si potranno discutere i complessi equilibri del Continente, che richiedono constante attenzione verso un’agenda di sviluppo condivisa. L’incontro confermerà dunque l’impegno a sostenere i Paesi africani nel percorso verso il rafforzamento della governance democratica e della sicurezza, proponendo azioni concrete per contrastare le cause profonde dei fattori d’instabilità. L’attenzione dei Ministri sarà rivolta anche all’Indopacifico, che assume un ruolo sempre più determinante negli equilibri politici ed economici mondiali, in cui numerosi Paesi proiettano direttamente i propri interessi, anche di natura securitaria. Si potrà in tal senso promuovere un approccio cooperativo, atto a prevenire logiche di contrapposizione e facilitare interazioni costruttive basate sul dialogo.