Roma,Zevi: Verso messa in sicurezza e sgombero ex scuola Magliana – askanews.it

Roma,Zevi: Verso messa in sicurezza e sgombero ex scuola Magliana

“La nostra linea è di non lasciare a casa nessuno”
Ott 15, 2024
Roma, 15 ott. (askanews) – La ex scuola 8 Marzo, nel quartiere romano de la Magliana, in XI Municipio, si avvia a una “messa in sicurezza urgente, seguita dal censimento delle fragilità volto allo sgombero”. La svolta nella vicenda, pendente dal 2010, è emersa nella seduta odierna della commissione Trasparenza, presieduta dal consigliere di Fdi Federico Rocca, alla quale è intervenuto l’assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi. La scuola, “attualmente occupata da circa 500 persone – ha ricordato Rocca – è stata dichiarata inagibile nel 2010, e insiste in un’area che interessa il progetto del ponte ciclopedonale Magliana-Marconi nel quadrante dell’università Roma 3, ma che non figura nella lista dei 29 immobili prioritari da sgomberare, secondo il Comitato per l’ordine e la sicurezza provinciale”. Il presidente del XI Municipio, Gianluca Lanzi, ha spiegato che “nel frattempo è pervenuta la notizia a inizio agosto del dissequestro dell’immobile, e ci è stata rappresentata dal gruppo Marconi della Polizia locale la riconsegna dell’immobile a Roma Capitale”. L’amministrazione capitolina ha, così, “chiesto un nuovo sopralluogo della commissione Stabili pericolanti e che si è svolto la scorsa settimana, a distanza di 14 anni. Nel 2021 la precedente amministrazione non ritenne di convocarla. Si conferma l’inagibilità totale dell’immobile – ha continuato Lanzi -. Il viceprefetto Stufano ha ritenuto opportuno di riconvocare l’Osservatorio municipale per ordine e sicurezza, che già ieri si è riunito e ha valutato di sottoporre al prefetto la necessità di convocare un nuovo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, per definire un percorso condiviso aggiornando la lista degli immobili da sgomberare”. L’assessore capitolino al Patrimonio Zevi ha individuato nell’8 agosto scorso, “data del dissequestro dell’immobile, un giro di boa. La Commissione Stabili pericolanti di ieri – ha aggiunto – serviva per capire in che modo gli operatori possono entrare nell’edificio per una messa in sicurezza urgente, visto che, da oggi allo sgombero definitivo che deve avvenire, ci sono dei passaggi obbligati come il censimento delle fragilità, e dobbiamo tutelare l’incolumità delle persone”. Parliamo, ad oggi, di circa 160-170 nuclei familiari, intorno alle 500 persone in totale, di cui 150 minori. Dopo la messa in sicurezza, ha spiegato Zevi, quanto alla previsione di sgombero, “con i dipartimenti Patrimonio, quello del Sociale, la direzione Sicurezza, Municipio e Prefettura, attiveremo un tavolo tecnico con l’obiettivo di arrivare a una data. Parliamo di una occupazione significativa – ha sottolineato Zevi – e non è l’unica in questa città. Sono situazioni tutte illegali e borderline sulla sicurezza, che giustificherebbero il non dormire la notte per capire quelle che vanno risolte prima e subito. Abbiamo una linea di non lasciare nessuno per strada – ha ricordato Zevi – ribadita dai tribunali. Dobbiamo capire quando fare lo sgombero ma c’è il mio impegno personale perché tutto ciò avvenga”, ha concluso.