Calo dell’offerta abitativa in Italia: -7% nel III trimestre 2024 – askanews.it

Calo dell’offerta abitativa in Italia: -7% nel III trimestre 2024

-4% in un anno
Ott 15, 2024
Roma, 15 ott. – Il mercato immobiliare italiano registra un ulteriore calo dell’offerta di abitazioni in vendita nel terzo trimestre del 2024, secondo l’ultimo report sullo stock nel segmento della compravendita, elaborato da idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia. Dopo una fase di apparente stabilizzazione nei primi sei mesi dell’anno, il periodo estivo ha segnato una nuova e significativa diminuzione dello stock abitativo disponibile, evidenziando una riduzione del 7% rispetto al trimestre precedente. Su base annua, il calo risulta meno marcato, con un -4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Questa tendenza al ribasso, che ha avuto inizio nel periodo post-pandemico, continua a caratterizzare il mercato, influenzando la disponibilità di immobili in vendita. Dal 2020, infatti, si assiste a una contrazione costante dello stock di abitazioni, complici fattori come l’aumento della domanda per l’acquisto di case in determinate zone e il rallentamento della nuova costruzione e riqualificazione immobiliare”.

Capoluoghi. La contrazione delle case in vendita ha colpito la maggior parte delle città italiane. In particolare, tra i grandi mercati, Roma ha subito una diminuzione dello stock del 14%, mentre Milano ha registrato un calo del 4% su base annua, in linea con la media nazionale. Rispetto alla tendenza negativa, Torino vede un ribasso solo del 3%, mentre Napoli si distingue come una delle poche grandi città a mostrare un aumento significativo dell’offerta, pari al 6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
I cali più sensibili però si sono verificati in città come Benevento (-39%), Alessandria (-29%), Oristano (-28%), Rovigo (-27%) e Chieti (22%). Complessivamente, il 69% dei capoluoghi monitorati ha subito una contrazione dell’offerta rispetto allo scorso anno, con 44 città che hanno registrato diminuzioni superiori alla media nazionale, comprese tra il 21% di Venezia e il -5% di Enna.
Oltre a Milano, altre sei città (Terni, Caserta, Catania, Foggia, Ancona e Ferrara) hanno registrato una diminuzione dello stock di abitazioni in vendita in linea con la tendenza nazionale, con un calo del 4% anno su anno. In 14 altre città, le riduzioni dell’offerta sono state inferiori rispetto alla media nazionale, mentre l’offerta è rimasta stabile a Lodi, Pisa, Salerno, Catanzaro e Massa rispetto al terzo trimestre del 2023. Al contrario, gli incrementi più rilevanti nello stock di abitazioni in vendita si sono osservati a Crotone (32%), seguita da Bolzano (29%), Nuoro (21%) e Matera (18%). Altri 31 capoluoghi hanno registrato una crescita dell’offerta, con variazioni che vanno dal 17% di Caltanissetta all’1% di Piacenza, Ragusa, Trapani e Modena.

Province. Anche a livello provinciale, il mercato immobiliare ha rispecchiato la tendenza generale di riduzione dell’offerta di abitazioni in vendita registrata nell’ultimo anno: in 65 province, infatti, si è osservata una contrazione dello stock disponibile. Le flessioni più rilevanti si sono verificate nelle province di Rovigo (-24%), Alessandria (-18%), Venezia e Benevento (entrambe con un calo del 15%). In altre aree, i ribassi si collocano in un intervallo che va dal -14% di Bergamo fino al -1% registrato in sei province, tra cui Vercelli, Monza-Brianza, Trento, Massa-Carrara, Arezzo e Palermo. L’offerta è rimasta invariata rispetto al terzo trimestre del 2023 nelle province di Modena, Campobasso e Frosinone, che hanno mantenuto livelli stabili.
Al contrario, gli incrementi più significativi dell’offerta si sono registrati nelle province di Bolzano (37%), Crotone (19%), Brindisi (18%) e Caltanissetta (15%). Altri aumenti sono compresi tra il 12% di Agrigento e l’1% riscontrato in cinque province: Fermo, Pescara, Ferrara, Oristano e Latina.
Tra i principali mercati provinciali, spiccano le riduzioni nello stock di abitazioni nell’hinterland di Milano (-5%) e in quello di Roma (-11%), confermando la tendenza alla contrazione anche nelle aree metropolitane circostanti le grandi città.