Secondo Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista: “Questa tendenza al ribasso, che ha avuto inizio nel periodo post-pandemico, continua a caratterizzare il mercato, influenzando la disponibilità di immobili in vendita. Dal 2020, infatti, si assiste a una contrazione costante dello stock di abitazioni, complici fattori come l’aumento della domanda per l’acquisto di case in determinate zone e il rallentamento della nuova costruzione e riqualificazione immobiliare”. Capoluoghi. La contrazione delle case in vendita ha colpito la maggior parte delle città italiane. In particolare, tra i grandi mercati, Roma ha subito una diminuzione dello stock del 14%, mentre Milano ha registrato un calo del 4% su base annua, in linea con la media nazionale. Rispetto alla tendenza negativa, Torino vede un ribasso solo del 3%, mentre Napoli si distingue come una delle poche grandi città a mostrare un aumento significativo dell’offerta, pari al 6% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.
I cali più sensibili però si sono verificati in città come Benevento (-39%), Alessandria (-29%), Oristano (-28%), Rovigo (-27%) e Chieti (22%). Complessivamente, il 69% dei capoluoghi monitorati ha subito una contrazione dell’offerta rispetto allo scorso anno, con 44 città che hanno registrato diminuzioni superiori alla media nazionale, comprese tra il 21% di Venezia e il -5% di Enna.
Oltre a Milano, altre sei città (Terni, Caserta, Catania, Foggia, Ancona e Ferrara) hanno registrato una diminuzione dello stock di abitazioni in vendita in linea con la tendenza nazionale, con un calo del 4% anno su anno. In 14 altre città, le riduzioni dell’offerta sono state inferiori rispetto alla media nazionale, mentre l’offerta è rimasta stabile a Lodi, Pisa, Salerno, Catanzaro e Massa rispetto al terzo trimestre del 2023. Al contrario, gli incrementi più rilevanti nello stock di abitazioni in vendita si sono osservati a Crotone (32%), seguita da Bolzano (29%), Nuoro (21%) e Matera (18%). Altri 31 capoluoghi hanno registrato una crescita dell’offerta, con variazioni che vanno dal 17% di Caltanissetta all’1% di Piacenza, Ragusa, Trapani e Modena.
Al contrario, gli incrementi più significativi dell’offerta si sono registrati nelle province di Bolzano (37%), Crotone (19%), Brindisi (18%) e Caltanissetta (15%). Altri aumenti sono compresi tra il 12% di Agrigento e l’1% riscontrato in cinque province: Fermo, Pescara, Ferrara, Oristano e Latina.
Tra i principali mercati provinciali, spiccano le riduzioni nello stock di abitazioni nell’hinterland di Milano (-5%) e in quello di Roma (-11%), confermando la tendenza alla contrazione anche nelle aree metropolitane circostanti le grandi città.