Roma, 14 ott. (askanews) – La febbre della Rift Valley e la Crimean-Congo Hermorragic fever, la febbre del Congo. Due pericolosi nuovi virus fra i molti presenti in Africa che potrebbero arrivare anche da noi ed essere dannosi se non combattuti per tempo. Più in generale: la salute dell’Africa è fondamentale per la salute dell’Europa.
E’ questa l’opinione del Direttore Generale dell’Istituto zootecnico sperimentale di Teramo Nicola D’Alterio che ha appena chiuso i lavori dell’evento scientifico ‘One Health Award’ (la salute è unica). L’Istituto nel 1991 è stato nominato dal Ministero della Salute come Centro di referenza Nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche degli animali. Uno degli obiettivi principali dell’istituto zootecnico sperimentale di Teramo, e’ quello di sequenziare e studiare i nuovi virus africani per sconfiggerli o ridurne la pericolosità prima che raggiungano l’Europa ed il nostro paese. Perché dalla salute dell’Africa dipende la salute di tutto il pianet. E se nel 2050 in Africa vivranno più di 2 miliardi di abitanti, con condizioni igienico sanitarie precarie,dobbiamo intervenire subito perché non diventi terreno molto fertile per la nascita e lo sviluppo di nuovi virus.
“Siamo di fronte a una crisi globale – dice John Nkengasong, virologo e consulente dell’amministrazione Biden per le malattie infettive – perché ciò che prima era locale ora oltrepassa ogni confine.
“Abbiamo affrontato molte emergenze, dando un contributo determinante al Servizio Sanitario Nazionale, sempre con un approccio multidisciplinare. – aggiunge il Direttore Generale dell’IZS, Nicola D’Alterio – Conoscete il nostro lavoro nel corso della pandemia di Covid 19, sull’antibiotico-resistenza, nello studio e nel contrasto delle malattie trasmesse da vettori che rappresentano un’emergenza sanitaria, come West Nile Disease e Dengue”.