Roma, 13 ott. (askanews) – La Giunta capitolina ha approvato le linee guida per la predisposizione del nuovo Contratto di Servizio tra Roma Capitale e Atac per il trasporto pubblico locale. Secondo quanto riporta un comunicato, attraverso il nuovo affidamento si dovrà proseguire nell’attuazione del piano di rilancio del Tpl, che costituisce uno degli elementi strategici del processo di rinnovamento delle politiche della mobilità avviate dall’Amministrazione, finalizzato al recupero di efficacia dei servizi di trasporto pubblico e al potenziamento dell’offerta, sia in termini di qualità che di quantità.
I livelli adeguati di servizio che dovranno essere garantiti per l’annualità 2024 sono pari a: 96 milioni di chilometri di superficie; 7,35 milioni di chilometri per la metro – che moltiplicati per 6 vagoni costituenti un treno si traducono in 44,10 milioni di vetture chilometro.
Nei tre anni successivi, si dovrà programmare un significativo incremento delle percorrenze per ottenere una crescita della produzione di superficie di 1 milione di km l’anno, passando da 96 a 99 milioni di km. La produzione di superficie vedrà anche una progressiva introduzione di servizi a chiamata, il cui dimensionamento, le modalità tecniche e le tempistiche di erogazione sono ancora in via di definizione. La produzione metropolitana dovrà crescerà di oltre il 40% – oltre il 100% per la linea C, con l’apertura tratta San Giovanni – Colosseo e incremento frequenza – passando da 44,1 a 62,3 milioni di km/anno. Il completamento degli interventi infrastrutturali in corso sulle Linee A e B e della manutenzione straordinaria dei treni, l’immissione dei nuovi treni e, soprattutto, la progressiva apertura del prolungamento della Linea C al Colosseo consentiranno un poderoso incremento dell’offerta a fronte di contenuti incrementi nei costi di produzione.
Attraverso il nuovo affidamento, in sintesi, si dovrà tendere alla realizzazione di un sistema di trasporto pubblico locale integrato in grado di garantire adeguati servizi a tutela dell’utenza attraverso l’ottimizzazione degli orari e delle frequenze, qualità ed efficienza dei servizi, mediante la loro razionalizzazione e la minimizzazione delle sovrapposizioni fra servizi erogati con diverse modalità di trasporto, la soddisfazione della domanda presente e potenziale nei differenti ambiti territoriali, la garanzia di un servizio di trasporto minimo nelle aree a “domanda debole”, una politica tariffaria di facile utilizzazione e che tenga conto delle categorie sociali svantaggiate, con la previsione di tariffe “agevolate” e la sostenibilità ecologica al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico.(Segue)