Beirut, 11 ott. (askanews) – La questione libanese diventa sempre più intricata e pericolosa. Israele ha nuovamente aperto il fuoco contro postazioni Unifil nel Libano meridionale, ferendo altri due caschi blu, di origine cingalese. Un attacco aereo israeliano ha colpo anche la città di Baalbek, nel Libano orientale. Il Ministero della Difesa italiano ha però smentito “categoricamente” un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano, dopo quello di ieri, contro le posizioni della base di Naqour. “Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite”, ha ribadito Guido Crosetto.
La tensione negli ultimi giorni è salita alle stelle. Hezbollah ha lanciato nelle ultime ore 65 razzi contro il nord di Israele come risposta agli attacchi.
“Eravamo spaventati e siamo scappati vicino al mare”, dice una donna piangendo guardando le macerie dopo che un attacco israeliano ha colpito il quartiere operaio di Basta a Beirut.
“Chiediamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di prendere una decisione per un cessate il fuoco completo e immediato” ha detto il primo ministro libanese Najib Mikati.
Della situazione mediorientale e in particolare di Gaza è tornato a parlare anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken.
“Sono davvero preoccupato per l’inadeguatezza dell’assistenza che sta arrivando loro.”