Roma, 11 ott. (askanews) – “Defence for Children International (DCI) si schiera con tutti i bambini i cui diritti sono violati e che sono colpiti dagli attacchi in Libano. DCI esprime solidarietà con la sua organizzazione membro, Defence for Children International – Lebanon, per il suo impegno nel corso dell’ultimo decennio nella difesa e promozione dei diritti dei bambini in Libano. I conflitti armati infliggono danni profondi ai bambini. Nonostante la protezione speciale che dovrebbe essere garantita a tutti i bambini dalla legge internazionale, incluso il loro diritto alla vita, troppo spesso vengono terrorizzati da avvertimenti inefficaci a fuggire, costretti a fuggire, detenuti, uccisi, orfani, mutilati, attaccati, rapiti, feriti, traumatizzati, resi senza casa e sfollati interni. Vengono privati della libertà, della sicurezza, delle cure mediche, del cibo e dell’acqua; sono sfruttati o altrimenti coinvolti direttamente nel conflitto. Le ripercussioni si estendono a coloro che sopravvivono, ma devono affrontare la perdita di genitori, familiari, amici, e sono testimoni di eventi catastrofici e estremamente traumatizzanti. La situazione in Libano sta degenerando giorno dopo giorno”.
“A partire dal 7 ottobre, l’offensiva di Israele dal 23 settembre ha causato la morte di 1.450 persone, incluse più di 100 bambini. Settemila cinquecento persone sono state ferite. Oltre 1,2 milioni di persone sono state costrette a fuggire, comprese più di 345.000 bambini. DCI condanna: l’uccisione di civili e bambini da parte di tutte le parti coinvolte in questo conflitto e tutte le violazioni del Diritto Internazionale Umanitario; gli attacchi militari di Israele contro il popolo libanese, compresi i bambini, e il loro sfollamento interno forzato; la distruzione sistematica delle infrastrutture civili, comprese scuole e ospedali; l’uso illecito di fosforo bianco e uranio impoverito in aree densamente popolate e agricole. Inoltre Dci chiede un cessate il fuoco immediato e permanente, da monitorare da un organismo internazionale indipendente; la fine immediata delle violazioni del diritto internazionale umanitario e del diritto dei diritti umani, comprese le violazioni dei diritti dei bambini. Tutti coloro che sono responsabili di attacchi indiscriminati e altri crimini di guerra contro i civili, compresi i bambini, devono essere ritenuti penalmente responsabili e visti come tali; l’istituzione di un nuovo sistema di responsabilità per porre fine all’impunità per questi crimini e prevenire future atrocità; assistenza umanitaria immediata per tutti i civili sfollati internamente, con particolare attenzione ai diritti e ai bisogni specifici dei bambini; un divieto di vendite e trasferimenti di armi verso Israele”.
“La comunità internazionale – conclude la nota – deve assumersi la responsabilità per i propri fallimenti a Gaza e in Cisgiordania e portare urgentemente a un cessate il fuoco a Gaza e porre fine all’occupazione illegale del territorio palestinese. La tolleranza o addirittura l’incoraggiamento di crimini di guerra e violazioni del Diritto Internazionale Umanitario devono essere riconosciuti come una macchia collettiva e indelebile sulla comunità internazionale e sulla sua complicità in crimini”.