Roma, 7 ott. (askanews) – Cinquanta anni di vita de La cooperativa La Fabbrica dell’Attore e di esperienze teatrali al Vascello: Legacoop Lazio li ha celebrati organizzando, insieme a Culturmedia e all’impresa stessa, l’evento: “Cooperazione e teatro: una storia al futuro 1974 – 2024”. Un’occasione preziosa per celebrare mezzo secolo di una cooperativa che ha dato vita al Teatro Vascello di Roma ma anche per ricordare le grandi esperienze artistiche in forma cooperativa esistenti non solo a Roma e nel Lazio ma in tutta Italia. “Basti pensare che nella Cooperativa scrittori c’erano Italo Calvino, Raffaele La Capria, Cesare Zavattini. Anche nelle cooperative teatrali, poi, i nomi erano di grande prestigio: Dacia Maraini, Mariangela Melato, Ottavia Piccolo, Adriana Asti, Umberto Orsini, Gae Aulenti, Manuela Kustermann, della quale potremo godere lo spettacolo “La fabbrica dell’attore: 50 anni di (R)esistenza” ha dichiarato Mauro Iengo, presidente di Legacoop Lazio, aprendo l’evento che ha celebrato insieme all’anniversario dell’associata che gestisce il Teatro Vascello di Roma anche tutta la storia del teatro cooperativo romano.
“Nel settembre 74 Giancarlo Nanni e Manuela Kusterman insieme a un gruppo di lavoro di artisti e tecnici decisero di costruire la cooperativa che nasceva già da una esperienza aggregativa artistica ed era più vicina al loro sentimento di fare impresa” spiega Marco Ciuti, della cooperativa La Fabbrica dell’Attore. “Il teatro è un rito collettivo e questa è la cosa più bella forse del teatro: non si può fare da soli ma solo insieme. E’ una esperienza la mia che è stata sempre all’interno di una cooperativa perché il nostro spirito è sempre stato collettivo. Oggi celebro i 50 anni di (R)esistenza e spero che duri ancora per molto molto tempo” ricorda Manuela Kustermann, presidente della cooperativa e direttrice artistica del Teatro Vascello. “I valori che esprimevano questi teatri e la loro capacità innovativa, rigenerativa, sono valori che tutt’ora sarebbero validi e che mostra tantissime criticità” aggiunge Giovanna Barni, presidente Culturmedia Legacoop nazionale. “La cooperazione mette in moto processi come quelli di responsabilizzazione e democratizzazione dell’ensemble teatrale, di ridefinizione del contesto della funzione pubblica dei teatri nonché degli esempi di cooperazione nella cooperazione tra Italia e Italia- estero che sono modelli di scenari per un teatro futuro” sottolinea Ilaria Lepore, ricercatrice dell’Università Sapienza di Roma. “Non vogliamo solo ricordare il passato ma anche ragionare con le accademie che hanno lo scopo di formare giovani artisti per il futuro affinché reintroducano la cultura cooperativa nei programmi di studio perché è un modello che può aiutare i giovani artisti” ha concluso Mauro Iengo, presidente Legacoop Lazio.