Reim (Israele), 7 ott. (askanews) – “È triste vedere tutti questi giovani uccisi, come se fossero stati scelti da una malvagia lotteria. Erano tutti belli, amavano la vita, erano venuti per ballare e divertirsi, e le loro vite sono finite così tragicamente”
A parlare è Odette Keilin Harlev, madre di Hila Keilin, assassinata al festival musicale Nova, durante le commemorazioni ad un anno dall’assalto di Hamas, che solo qui ha ucciso più di 300 persone. La donna racconta gli ultimi momenti di vita della figlia.
“Ha mandato un messaggio dicendo che suonavano allarmi e che stavano sparando. Sono riusciti ad arrivare fino al Kibbutz Mefalsim. Lì, due uomini che erano con loro sono stati uccisi. Lei, un altro uomo e una ragazza si sono nascosti nei frutteti. E ci ha scritto “Non preoccupatevi, vediamo i soldati, non preoccupatevi”. In realtà, hanno visto dei miliziani, i Nukhba (membri dell’ala militare di Hamas) che indossavano le uniformi dell’IDF. Pensavano che fossero venuti a salvarli, ma li hanno uccisi”.
Anche Doron Journo ha perso la figlia Karin: “Ogni giorno è difficile. Il dolore non diminuisce, anzi si intensifica”.
Poi ricorda quel terribile 7 ottobre 2023: “Karin ha mandato un messaggio alle 6:30 del mattino per dirci che la festa era finita e che sarebbe tornata a casa. Quindi, per quanto ci riguarda, Karin stava andando a casa. Ci siamo preparati un caffè, le ho cambiato le lenzuola, ho riordinato la stanza e ho aspettato che tornasse a casa. Poi all’improvviso abbiamo ricevuto un messaggio ‘Se non torno a casa, sappiate che vi amo’”.