Pontida (Bg), 6 ott. (askanews) – “Ve lo dico con tranquillità: oggi il ministro dell’Economia non è un banchiere o un professore, è il figlio di un pescatore e di un’operaia tessile, so distinguere chi fa i sacrifici e chi li può fare”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, spiegando dal palco di Pontida il senso delle sue parole sui “sacrifici per tutti”.
“Arrivo come quello che vuole aumentare le tasse. Io ho semplicemente detto a Bloomberg, che mi chiedeva se volessimo tassare le banche, che i sacrifici li devono fare tutti, citando l’articolo 53 della Costituzione sulla capacità contributiva. Facendo quell’intervista avevo in mente il negoziante cui abbiamo fatto la flat tax, l’operaio di Lumezzane con il mutuo alle stelle cui abbiamo dato il taglio del cuneo contributivo: questi i sacrifici li fanno, li devono fare anche gli altri. Stiamo cercando di tradurre concretamente questo principio di buonsenso, dialogando con le parti, come con Confindustria. State tranquilli e sereni, siamo figli di Pontida, siamo dalla parte della gente che lavora e produce e che oggi fa sacrifici”, ha detto Giorgetti.