Roma, 4 ott. (askanews) – L’ipotesi di tassare gli extraprofitti delle banche rischia di limitare l’accesso al credito in particolare dal punto di vista delle piccole banche. L’ha affermato oggi il vicepremier Antonio Tajani intervenendo all’Assemblea di Confindustria di Bari e della BAT.
“Perché mi sono inquietato lo scorso anno sulle ricende degli extraprofitti? A parte che non so che cosa vuole dire extraprofitti: c’è il profitto lecito e il profitto illecito. Se uno fa il traffico di droga ha un profitto illecito. Se uno vende macchine, prodotti agroalimentari ha un profitto lecito. Extraprofitto non so che cos’è”, ha detto il ministro degli Esteri. “Chi decide dove è extra e dove non è extra il profitto? L’importante è che il profitto vada a beneficio della società. La situazione deve essere sempre giusta”, ha continuato.
“Io – ha continuato il ministro – non sono né amico né nemico delle banche. Le banche sono imprese come le altre che raccolgono risparmi e regolano prestiti. Le banche di territorio, quelle che aiutano le piccole imprese. Se noi le mettiamo in condizione di fallire, chi erogherà più il prestito al piccolo imprenditore per fare un ammodernamento, per essere più competitivo, per digitalizzare la sua azienda? Dobbiamo tenere anche conto di questo, perché in Italia sono le grandi e le piccole banche. Non si può fare politica industriale se non c’è l’accesso al credito”.