Roma, 4 ott. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol? Un “uomo anormale”, secondo quanto ha detto il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un, durante un’ispezione a una base d’addestramento dell’esercito del Nord il 2 ottobre durante la celebrazione della giornata delle forze armate, a quanto riferisce oggi l’agenzia di stampa statale KCNA.
Kim ha definito in questa maniera offensiva Yoon in risposta a dichiarazioni del leader di Seoul il quale ha parlato della possibilità di azioni militari contro Pyongyang.
“Il burattino Yoon si è vantato di una controazione militare schiacciante alle porte di uno Stato dotato di armi nucleari, ed è ironico, perché questo fa sospettare che sia un uomo anormale”, ha affermato Kim.
Secondo il capo del regime di Pyongyang, le affermazioni del presidente sudcoreano mostrano “la precarietà della sicurezza e la psicologia irritata” delle forze “burattine” del Sud. “Attraverso un tale discorso grossolano, ha fatto sfoggio della ‘risposta risoluta e schiacciante dell’alleanza Repubblica di Corea-Usa’ e ha evocato la ‘fine del regime’, vantandosi del carattere dell’alleanza ROK-USA basata sulle armi nucleari e tradendo completamente una temerarietà bellicosa” ha detto ancora Kim Jong Un, aggiungendo “il mondo non può fare altro che ridere di una tale retorica povera di azioni visibili”.
Kim ha anche ribadito che “se il nemico, preso da estrema follia e avventatezza, tentasse di usare forze armate violando la sovranità della RPDC (Corea del Nord, ndr.), pieno di eccessiva ‘fiducia’ nell’alleanza ROK-USA, ignorando i nostri ripetuti avvertimenti, la RPDC userebbe senza esitazione tutte le forze offensive di cui dispone, comprese le armi nucleari” e, in tal caso, “l’esistenza di Seoul e della Repubblica di Corea sarebbe impossibile”.
E’ la prima volta in circa due anni che Kim fa osservazioni così forti nei confronti di Yoon senza riferirsi a lui come presidente. L’ultima volta essendo stata a luglio 2022, durante un discorso per il 69mo anniversario dell’armistizio che ha fermato la guerra di Corea del 1950-1953.
A Kim Jong Un, poi, ha fatto anche eco la potente sorella Kim Yo Jong, di cui la KCNA ha diffuso oggi una dichiarazione altrettanto bellicosa nei confronti di Yoon. Secondo lei, “Yoon non si rende conto che tutti i recenti comportamenti meschini stanno accelerando il calendario per l’autodistruzione” e l'”urlo di battaglia lanciato da Yoon Suk Yeol, con febbre di guerra, non è altro che l’ultimo grido disperato di un uomo in punto di morte”.