Bruxelles, 4 ott. (askanews) – Il Comitato di difesa commerciale dell’Ue, in cui sono presenti e votano i rappresentanti degli Stati membri, non ha raggiunto la maggioranza qualificata, oggi a Bruxelles, né a favore né contro la proposta della Commissione europea di confermare per cinque anni i nuovi dazi sulle auto eletriche a batteria cinesi.
Ora sta alla Commissione europea procedere come ritiene più oppurtuno: l’Esecutivo Ue può adottare la decisione oppure modificarla e sottoporla di nuovo al voto degli Stati membri.
Dieci Stati membri hanno votato a favore, tra cui l’Italia, cinque contro e 12 si sono astenuti. Si sa che la Germania era contraria ai dazi, e forti perplessità erano state espresse recentemente anche dal governo spagnolo. I dazi definitivi, in aggiunta a quelli del 10% già applicati, sono diversi a seconda dei diversi costrutturi cinesi, e possono arrivare fino al 35,3%.
Il sostanziale via libera degli Stati membri, vista la mancanza di maggioranza qualificata contraria, mette ora la Commissione in una posizione di forza nel negoziato in corso con Pechino e con le aziende cinesi produttrici, per cercare di arrivare a un possibile accordo che eviti l’imposizione dei nuovi dazi definitivi per cinque anni, ma riesca comunque a compensare o far cessare il danno all’industria dell’Ue provocato dalle importazioni di auto elettriche pesantemente sussidiate dalla Cina.
Un accordo, tra l’altro, eviterebbe uno scontro duro con Pechino e anche possibili rappresaglie commerciali cinesi su altri prodotti europei. C’è ancora tempo, fino alla fine di ottobre per condurre a termine il negoziato.
“La proposta della Commissione europea di imporre dazi compensativi definitivi sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria (Bev) dalla Cina ha ottenuto oggi il supporto necessario dagli Stati membri dell’Ue per l’adozione dei dazi”, dopo la conclusione dell’indagine anti-sovvenzioni, scrive l’Esecutivo comunitario in una nota pubblicata subito dopo il voto.
“Parallelamente – continua la nota -, l’Ue e la Cina continuano a lavorare duramente per esplorare una soluzione alternativa che dovrebbe essere pienamente compatibile con il Wto (l’Organizzazione mondiale del Commercio, ndr), adeguata ad affrontare le sovvenzioni pregiudizievoli individuate dall’indagine della Commissione”, una soluzione alternativa che dovrebbe essere, puntualizza la nota di Bruxelles, “monitorabile e applicabile”.
“Un regolamento di esecuzione della Commissione che includa le conclusioni definitive dell’indagine”, e quindi anche le decisioni sui dazi, “deve essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue entro il 30 ottobre 2024”, ricorda infine l’Esecutivo comunitario nella nota.