Roma, 4 ott. (askanews) – Le fusioni bancarie transforntaliere possono assicurare benefici, in termini di economie di scala e risparmi, anche a favore di imprese e consumatori, e la Banca centrale “ne valuta le implicazioni prudenziali e sulla governance utilizzando gli stessi criteri” di quelli che usa per le fusioni nell’ambito nazionale. Lo ha ribadito la presidente del ramo di vigilanza bancaria della Bce, tedesca Claudia Buch intervenendo a Vilnius, a una conferenza organizzata dalla Banca centrale della Lituania.
Già due giorni fa Buch aveva usato parole analoghe, in cui si potrebbero leggere segnali di apertura indiretti verso la possibile aggregazione UniCredit e Commerzbank, posto che l’esponente della Bce aveva precisato che non avrebbe commentato specifiche operazioni. Una linea con cui l’istituzione che deve decidere se autorizzare la richiesta di UniCredit di poter salire fino al 29,9% di Commerzbank sembra risultare distante dall’esplicita contrarietà manifestata dal governo della Germania.
Secondo Buch “rafforzare la resilienza delle banche europee e promuovere l’integrazione sono stati due obiettivi dell’unione bancaria. Quando le banche operano in maniera trans frontaliera – ha osservato – imprese e consumatori possono davvero pienamente beneficiare del mercato unico”.
“Per le istituzioni finanziarie attività e fusioni trans frontaliere possono fornire opportunità per generare economie di scala e risparmi – ha aggiunto -. Per realizzare questi benefici, le banche devono disporre di meccanismi di gestione solidi e di sistemi di governance forti”.