Roma, 3 ott. (askanews) – Il 38,3% dei turisti in Italia scopre e sceglie i ristoranti online, affidandosi nel 23,7% dei casi alle piattaforme dotate di recensioni come Google (17%), in assoluto lo strumento più utilizzato, o TripAdvisor (6,7%%) e nel 14,5% ai social media. A guidare il processo di scelta è il sempreverde passaparola, alimentato da chi ha già visitato la località o dal personale di hotel e B&B, protagonista del 50,7% delle sedute a tavola, mentre l’11% decide dove mangiare passando davanti al locale.
La fotografia è parte di una più ampia indagine sulle abitudini di scelta dei consumatori in visita in Italia, connazionali e stranieri, effettuata tramite sondaggio dall’Osservatorio Ristorazione sui clienti di circa 2400 attività operanti in tutta Italia, che verrà presentata in occasione di RistoratoreTop Live, evento rivolto agli operatori del settore che si terrà a Bologna dal 21 al 23 ottobre 2024 per elaborare strategie comuni di potenziamento dell’intero comparto in un’epoca di grandi sfide di adattamento.
Lorenzo Ferrari, presidente dell’Osservatorio Ristorazione e amministratore delegato dell’agenzia RistoratoreTop, spiega che quello della ristorazione “è un settore che non ha ancora risposto alla domanda sempre più crescente di digitalizzazione. Quest’ultima, soprattutto in alta stagione, è la strada non solo per farsi scoprire ma anche per fidelizzare le persone e farle tornare”.
Se da un lato infatti il turista ama sperimentare, come dimostrato dai dati sull’intensità di frequentazione che vedono il 61,6% provare un ristorante per la prima volta, dall’altro il 38,4% ha fatto più di una visita: il 31,8% torna più volte in un anno, il 5,5% una volta al mese e l’1% più volte a settimana. La modalità di fruizione più diffusa è in coppia (34,1%), poi in famiglia (31,9%), gruppi di amici (28,7%) e pasti legati al lavoro (3,7%). Solo l’1,6% si accomoda a tavola senza accompagnatori.
Tra i nuovi trend in consolidamento nel 2024, spicca la richiesta di carta di credito a garanzia in fase di prenotazione o il versamento di un anticipo per grandi gruppi, approccio dei ristoratori che si attesta attorno al 3,8% del totale. La causa è individuabile nella crescente abitudine di non presentarsi al ristorante senza avvertire, il cosiddetto no-show, che può essere quantificato intorno al 2% di mancati incassi per un’attività ristorativa.