Milano, 3 ott. (askanews) – “Oggi abbiamo ottenuto di partire con queste materie che non sono determinate dai Lep, tra queste la Protezione civile che credo sia la dimostrazione di come l’autonomia possa essere una buona cosa” perché vuol dire che “un presidente di Regione potrà, qualora ci siano i requisiti, dichiarare lo stato di calamità naturale nella propria Regione”. Lo ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dopo il primo incontro a Roma con il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, per l’avvio del negoziato di attuazione dell’autonomia differenziata.
“È una misura concreta, molto chiara, e anche di facile intuizione per i cittadini ed è il motivo per cui, anche leggendo le osservazioni che il ministro Musumeci aveva fatto, si è deciso di partire da questo strumento, anche per dimostrare che può trattarsi di una buona cosa per il nostro Paese” ha ribadito precisando che è una funzione richiesta da tutte e quattro le Regioni apripista, cioè Veneto, Piemonte, Lombardia e Liguria.
“Ci siamo presentati forti di un mandato del Consiglio regionale del Piemonte che è un Consiglio Regionale del quale io non facevo parte perché la richiesta è stata approvata dal mio predecessore Chiamparino e dal Consiglio regionale di allora e io su quella mi muovo poi noi nel dicembre 2019 l’abbiamo implementata con alcune funzioni che ritenevano corrette” ha ricordato Cirio.