Arte contemporanea e archeologia, il progetto Siris per Policoro – askanews.it

Arte contemporanea e archeologia, il progetto Siris per Policoro

Presentato in Triennale Milano, con l’artista Edoardo Tresoldi
Ott 3, 2024
Milano, 3 ott. (askanews) – Valorizzare un’area archeologica con l’arte contemporanea. È stato presentato in Triennale Milano il progetto “Siris” per il Parco Archeologico di Herakleia a Policoro in provincia di Matera a cura di Studio Studio Studio, il laboratorio interdisciplinare fondato dall’artista Edoardo Tresoldi.

“Chiaramente il mio lavoro personale, ma anche il lavoro che stiamo facendo con Studio Studio Studio – ha spiegato Tresoldi ad askanews – è proprio alla ricerca di questo contatto, di questo tipo di progetti che partono dal patrimonio, utilizzano patrimonio come materia di lavoro e di lettura per realizzare delle opere che parlano del nostro tempo ma sono anche capaci di parlare di quello che siamo e di quello che siamo stati”.

Il progetto si sviluppa nella cosiddetta Vallata Mediana del Parco Archeologico, nella piana costiera ionica della Basilicata. Il sito, utilizzato anche come parco urbano, ospita importanti resti archeologici come il cosiddetto Tempio Arcaico e il Santuario di Demetra, a oggi poco fruibili a causa del limitato stato di conservazione. La realizzazione delle opere è iniziata a settembre 2024 e sarà completata nella primavera del 2025.

In Triennale era presente anche Massimo Osanna, direttore generale Musei del ministero della Cultura: “Il progetto del Parco Archeologico di Policoro – ci ha detto – è un bellissimo progetto di arte contemporanea che si sposa perfettamente con l’antico. Ovviamente parte da una conoscenza approfondita del contesto, del tempio su cui gli artisti hanno operato, e poi si ricostruiscono i volumi, ovviamente con un’idea che io trovo rivoluzionaria della rovina inversa. il modellino che si vede nelle coperture ed è l’opera di Gijs e Vaerenbergh Cioè non si ricostruisce una parte del tempio sul basamento, ma si crea una struttura per cui la rovina è sospesa, in modo da permettere la lettura anche del basamento. Questo io lo trovo bellissimo rispetto al contesto, ma crea finalmente un volume e soprattutto un elemento di attrazione nel paesaggio. Un paesaggio che non è connotato da resti archeologici evidenti, ma che grazie a questo segno forte contemporaneo, sicuramente richiamerà non solo l’attenzione di molto pubblico, ma susciterà anche l’emozione, l’emozione di trovarsi in un luogo antico, ma con questa forte impronta contemporanea”.

“Siris” è un progetto sperimentale e punta su interventi reversibili e non invasivi, che si inseriscono nel paesaggio senza intaccare in maniera definitiva la sua integrità.