Milano, 3 ott. (askanews) – Da 50 anni Heineken produce birra in Italia, mezzo secolo di storia in cui è diventata il primo player nazionale, con quasi 7 milioni di ettolitri, muovendosi in un mercato che ha contribuito a costruire. Pioniera nel diffondere una cultura del bere responsabile, e, più in generale, una cultura intorno a questa antichissima bevanda, Heineken in questi anni ha rilanciato alcuni marchi storici italiani, arrivando a produrre una birra su tre, di quelle bevute nel nostro Paese.
“Heineken produce birra Heieneken in Italia da 50 anni, ma produciamo anche Birra Ichnusa, Messina, Moretti, – afferma Alfredo Pratolongo
direttore comunicazione e affari istituzionali Heineken Italia – questo vuol dire che abbiamo investito nelle birre italiane creando varietà e abbiamo contribuito alla creazione di una cultura della birra più ampia perchè i gusti degli italiani partono dal cibo e le birre vengono scelte anche in base alla varietà e al gusto”.
Un paradigma questo del cibo e del bere che rende il mercato italiano un mercato distintivo, e non solo in fatto di gusto, dove il potenziale di crescita resta ancora elevato se si considera che oggi in Italia si consumano 36 litri a testa, la metà della media europea. E dove il legame con il territorio resta saldo:
“Heineken – ha spiegato Pratolongo – è una azienda da 2mila persone con 4 birrifici che si occupa di produrre e fare marketing sulle birre. Il localismo è una tendenza forte in Italia per cui abbiamo dato valore alle birre che avevamo in portafoglio spingendo e rafforzando di più il legame con il territorio anche perchè sono nate sul territorio”.
Forte di questa varietà, che risponde a un consumatore esigente, e dei suoi 50 anni di esperienza, Heineken prova a delineare ora il futuro del mercato birrario, fatto di crescente differenziazione e qualità, pur conservando quel legame con la convivialità che occuperà spazi nuovi. Come anticipa lo studio condotto da Future Concept Lab per il gruppo olandese.
“Questa nuova dimensione della cultura della birra in Italia ci aiuta a capire un bisogno che tutti hanno di rincontrasti, il paradigma che noi definiamo di trust and sharing – ha sottolineato Francesco Morace, presidente Future Concept Lab – si tratta di momenti di convivialità ma anche di riappropriazione dei luoghi urbani quindi pubblici esercizi, bar ma anche parchi che diventano luoghi in cui ci si incontra e la birra diventa un grande facilitatore”.
Questa prospettiva non sarebbe sostenibile se non fosse inserita in un impegno che è al tempo stesso ambientale – l’obiettivo è arrivare a zero emissioni entro il 2030 e raggiungere la carbon neutrality entro il 2040 – ma anche sociale, in cui Heineken ha dettato la linea: “La prima campagna sul bere responsabile fatta da un’azienda birraria al mondo fu fatta da Heineken Italia, si chiamava ‘pensaci’ ed erano 20 anni fa, nel 2004 – ha ricordato Pratolongo – da lì in poi abbiamo sviluppato diversi approcci alcuni aspirazionali, addirittura dicendo di non bere birra in alcune occasioni, fino ad avere messaggi chiari sul bere e guidare usando la Formula 1 che è una delle piattaforme di comunicazione più grandi al mondo dicendo ‘when you drive never drink’ dove never è la parola chiave”.