Roma, 2 ott. (askanews) – L’Unione dei mercati dei capitali è sicuramente necessaria ma anche se si completasse “da sola non sarebbe sufficiente per assicurare benefici in termini di crescita e produttività in Europa, se l’integrazione resta ai blocchi di partenza, il mercato unico frammentato, l’Unione bancaria incompleta e le politiche su commercio e concorrenza dell’Unione Europea non sono integrate in una strategia complessiva”. Lo ha affermato il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, nel suo intervento a Riga ad una conferenza organizzata dalla Banca Centrale della Lettonia e dal centro studi Suerf.
“I recenti rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi mettono giustamente in rilievo che per il successo dell’Europa è cruciale fare leva su tutti gli aspetti di collaborazione coordinamento, incluso il completamento del mercato unico. Questo – ha proseguito – sosterrebbe produttività e competitività europee a beneficio delle nostre economie e cittadini e cittadini”.
Le posizioni espresse dall’esponente della Bce, come da tante altre voci in ambito europeo, premono quindi per spingere ancora di più sull’integrazione Ue, in una fase in cui tuttavia gli sviluppi sul versante politico-elettorale sembrano suggerire che non vi sia un analogo orientamento in tal senso da parte delle opinioni pubbliche.
Ad ogni modo, secondo De Guindos “fare passi avanti sull’Unione dei mercati dei capitali richiederà sforzi per smantellare le barriere all’allargamento dei segmenti dei mercati e assicurare i finanziamenti necessari alle imprese innovative per svilupparsi nel loro ciclo di vita”.
Più in generale di questi obiettivi richiedono “un’agenda completa e ambiziosa con una maggiore focalizzazione sull’Europa. Per rilanciare produttività e competitività, assicurare crescita sostenibile e livelli di vita in crescita per tutti i cittadini, la risposta europea deve essere determinata e coesa”, ha concluso.