Roma, 2 ott. (askanews) – Cento anni di radio italiana, un secolo di canzoni, notiziari, dibattiti, telecronache, una miriade di voci dalla Rai e da mille diverse emittenti. La radio è viva, il video non l’ha uccisa come cantavano The Buggles, e tiene compagnia ogni giorno in casa per strada e in macchina a centinaia di migliaia di persone. Tutto grazie a Guglielmo Marconi, senatore del Regno d’Italia.
Proprio nella Sala Marconi di Palazzo Madama, sede del Senato, saranno esposti fino a domenica il microfono a bobina magnetica utilizzato per il primo annuncio radiofonico, il 6 ottobre 1924, assieme a un ricevitore a valvole, un Carillon in scatola lignea utilizzato come stacco tra programmi, che riproduceva il canto di un uccellino, e un microfono a granuli di carbone.