Roma, 1 ott. (askanews) – Quando l’autunno avvolge la natura con i suoi colori caldi e rassicuranti, il ristorante Le Fief di Castello Dal Pozzo, resort sul Lago Maggiore, invita i suoi ospiti a un’esperienza sensoriale. Sotto la guida dell’Executive Chef Enrico Bazzanella, e con la collaborazione della Chef Stellata Marta Grassi, il nuovo menù autunnale si presenta come una celebrazione del territorio e delle tradizioni, reinterpretate con eleganza e modernità.
Ogni ingrediente viene scelto con cura, rispettando il ritmo della natura, e viene trasformato in creazioni culinarie che evocano antichi saperi e nuove scoperte. “Il nostro menù è un omaggio al tempo che scorre – dice Chef Bazzanella – un dialogo tra passato e futuro, tra tradizione e innovazione”.
Piatti come la “Guancia di Vitello a lenta cottura con topinambur e cavolo rosso” e la “Crema di zucca con scampo bardato e crumble aromatico” raccontano di sapori autentici elevati a nuove altezze creative. Per chiudere poi in dolcezza con il “Profitterol della Zia Gigia”, crema allo zabaione, castagne e panna, a evocare le tradizioni familiari e la semplicità dei dessert d’epoca.
La carta propone una selezione altrettanto raffinata. Per chi ama i sapori più decisi, l’ “Uovo Ottone I°, con porcini e mais croccante” è una vera celebrazione autunnale. Gli amanti del mare potranno invece gustare l’ “Orata al forno con wok vegetale e salsa olandese”, mentre il “Controfiletto di cervo, castagne, mele e salsa al vin brulé” offre un’esperienza di sapori robusti e avvolgenti. Non manca il classico “Filetto del Principe”, servito con speck, spatzle e cavolo rosso in agrodolce, per chi cerca un piatto che combina tradizione e intensità.
Il Ristorante Le Fief, con le sue sale intime e la sua terrazza illuminata dalla luna, ha radici profonde nella storia della famiglia Visconti e Dal Pozzo. È da queste radici che nasce l’ispirazione del nome “Le Fief”, che richiama l’antica tradizione del feudo, luogo di incontro e condivisione. La filosofia di Chef Bazzanella e della Chef Grassi segue questa linea: preservare la ricchezza del passato e infondere nuova vita nei piatti.
“In cucina – spiega Bazzanella – ci prendiamo cura della materia prima come un artigiano del legno si prende cura della sua opera. Non cerchiamo l’artificio, ma la purezza. Ogni piatto deve raccontare una storia, un frammento di memoria, un’esperienza vissuta”.