Genova, 27 set. (askanews) – “La reindustrializzazione sostenibile della Liguria è la condizione per fermare l’esodo di giovani qualificati che aggrava la crisi demografica della regione”. Lo dice il deputato Pd e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, Andrea Orlando, in una intervista al Secolo XIX.
“Sicuramente – sottolinea l’ex ministro – partiamo dalle infrastrutture, che non sono un monopolio di qualcuno e non sono solo strade e ferrovie: banda larga, cablaggio, strumenti per il calcolo, servizi alle imprese, anche queste cose vanno sostenute. E poi una rete di servizi alla persona adeguata a sostenere lavoratori e lavoratrici nella cura di anziani e bambini, nella ricerca di una casa. Dobbiamo aprire un mercato del lavoro asfittico e alzare il tasso di occupazione con lavoro di qualità, con salari più alti e contratti stabili. Poi c’è il tema del costo dell’energia, che è troppo alto: investire sulla produzione di rinnovabili, dove siamo ventesimi in Italia, sulle comunità energetiche”.
“Serve – conclude Orlando – una difesa della tradizione industriale della Liguria, una struttura per il contrasto alle crisi industriali che altre regioni hanno. E un rapporto strutturato con chi fa innovazione, in Liguria abbiamo Iit, Università, Cnr, sul modello del Fraunhofer tedesco. Senza dimenticare un sistema di formazione e di politiche attive del lavoro che sfrutti le potenzialità del programma Gol che io ho fatto inserire nel Pnrr e vale diversi milioni di euro per la Liguria”.