Roma, 26 set. (askanews) – Lo sport come valore sociale, inclusivo, di coesione e tramite per l’integrazione delle diversità e la socializzazione è il protagonista di “Un’altra partita. Comunità in campo”, la campagna promossa da Acri e Assifero, Associazione Fondazioni e Casse di Risparmio e Associazione Italiana Fondazioni e Enti Filantropici privati. In occasione della Giornata Europea delle Fondazioni, fino all’1 ottobre sono previsti in tutta Italia oltre 130 eventi, tra spettacoli e incontri che mettono al centro lo sport per tutti: giovani, anziani, persone con disabilità, migranti, detenuti.
Ad un anno dall’entrata dello sport nella Costituzione, lo scenario sportivo del Paese resta poco roseo: solo il 34,5% della popolazione fa sport, l’Italia è al primo posto al mondo per indice di sedentarietà tra i minori e al quarto tra gli adulti. Non solo: tra gli sportivi, donne e giovani sono solo una minoranza e le persone con disabilità sono la metà di quelle senza limitazioni.
Giovanni Azzone, presidente di Acri: “Lo sport è un fattore di forte inclusione, sia per i soggetti più fragili, sia per i ragazzi che lo trovano come elemento di integrazione, sia per i nostri adolescenti che post Covid devono trovare luoghi di condivisione come questo. Ci sono tantissime realtà del Terzo settore che lavorano in questo campo: hanno un ruolo fondamentale sia per dare opportunità, sia perché lo sport sia vissuto, come è, un’attività agonistica, come è giusto, ma senza che questo vada a deprimere la personalità dei nostri ragazzi”.
Le Fondazioni condividono la visione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e salute psicofisica, e come strada per contrastare le disuguaglianze: lo sport come diritto, indipendentemente dalle proprie condizioni sociali, economiche e fisiche. Ogni anno infatti le Fondazioni erogano più di un miliardo di euro in diversi settori: il principale è il welfare, cui va oltre un terzo del totale, e il 70% di queste risorse è destinato proprio a organizzazioni del Terzo settore.
Stefania Mancini, presidente di Assifero: “Non ci si limita più a dare fondi e a mettere a disposizione risorse finanziarie ma si cerca di accompagnare gli enti del terzo settore, le associazioni, le cooperative, le mutue con un fare che non è di gratuità ma di accompagnamento strategico. Oggi in Italia le fondazioni hanno quindi un ruolo strategico, che rappresenta anche un ruolo che accompagna verso una libertà, un’autonomia anche un po’ dal pubblico”.
“Un’altra partita – Comunità in campo” vuole fare luce su alcune delle tante, sono circa 120mila, organizzazioni di promozione sportiva, che ogni giorno lavorano per rendere lo sport una pratica accessibile a tutti. La campagna di Acri e Assifero quest’anno parte infatti dalla sede di “Liberi Nantes”, associazione sportiva della periferia di Roma ma soprattutto comunità aperta dove si coltivano la libertà, il rispetto e l’accoglienza.
Alberto Urbinati, presidente di Liberi Nantes: “Rispecchia perfettamente quello che è lo sport per ‘Liberi Nantes’, ovvero un mezzo per fare comunità, aggregare e mettere insieme differenze. Siamo nati come la prima squadra di calcio interamente formata da ragazzi rifugiati richiedenti asilo per dare questo messaggio, per dire che lo sport è in grado di abbracciare le differenze ed è in grado di fare la differenza nelle periferie dove c’è carenza di spazi aggregativi”.
L’iniziativa ha ricevuto tra l’altro il patrocinio RAI per la Sostenibilità.